martedì 8 novembre 2011

Discontinuità responsabile per tornare a crescere!

Lo sport nazionale di questi mesi, giorni ed ore sembra essere lo scarica barile.

Sulle televisioni, i potenti passati e presenti stanno cercando di far passare l'idea di essere dei semplici "indifesi" cittadini da sempre contro questo marcio potere politico e così come nella migliore tradizione "dello scarica barile", i problemi attuali sembrano essere stati causati solo da chi è ora al governo.

Sappiamo tutti che l'elaborazione di un lutto, come può essere paragonata la situazione attuale italiana, spesso è operazione difficile, ardua che può però anche creare distorsioni, distacchi dalla realtà da parte dei protagonisti e comprimari.

Appare evidente che in questo momento di crisi, qualcosa non stia andando nella giusta direzione, visto che l'amnesia dei molti decisori e loro subalterni di questi decenni, sta creando un vuoto di responsabilità sulla disastrosa situazione sotto gli occhi di tutti.

E così ora il cerino è in mano a colui che viene considerato l'unico colpevole di questa catastrofe: Berlusconi.

Ma 1900 Miliardi di Euro non sono frutto delle nefandezze di un uomo solo al comando. Un debito di queste proporzioni non è stato utilizzato da parte di un solo partito per foraggiare il proprio potere e consenso.

Una situazione come quella attuale è frutto di un insieme di intese tra chi ha gestito, senza ritegno, la cosa pubblica per interessi di bottega (politici e personali).

Ecco perchè ora è difficile scindere i problemi dai colpevoli, dove tutti sembrano colpevoli ma nello stesso tempo tutti possono anche dichiararsi innocenti.

L'unica soluzione per evitare il ripetersi di discussioni surreali come quelle che sui media sono all'ordine del giorno, è quindi che si possa dare al paese una vera discontinuità sotto tutti i punti di vista.

A questo punto ammetto che entriamo nel libro dei sogni, ma solo decretando che chi non ha avuto alcun potere negli ultimi 30 anni possa essere ammesso a concorrere per le cariche politiche nazionali, consentirebbe realmente di girare pagina o almeno di provarci veramente, perchè avrebbe il grande vantaggio di far smettere di discutere di colpe (e scarica barile) tra coloro che sono stati i politici e i decisori in tutti questi decenni e che a turno hanno gestito (male) il paese.

Discontinuità non legata alla età, estrazione politica o altro, ma semplicemente l'aria fresca di poltrone vuote che possano diventare spazi di discussione costruttive a partire dai temi attuali di economia, finanza e sociale e che possano rappresentare una discontinuità sui metodi che andrebbero adottati per proiettare il paese nel futuro.

E qua una metafora sportiva può chiarire la proposta. Il governo e parlamento italiano sono i due team che giocano il ruolo di decisori per il paese. In una sorta di "fuori tutti" andrebbero azzerati e attraverso nuove democratiche elezioni si dovrebbe procedere a rifare le squadre e lasciare che si ridisegnino i nuovi equilibri del paese.

Una regola però dovrebbe essere applicata senza indugio, magari in deroga agli stessi principi democratici in vigore: si potranno presentare a concorrere per questi posti solo chi non ha alcun ruolo o non ne ha avuti negli ultimi 30 anni!

Solo questo potrebbe cercare di dare la discontinuità di cui il paese necessita. Qualcosa che consenta di ripartire da zero senza alibi per nessuno e piena responsabilità per tutti nel fornire al paese un nuovo scenario da costruire basato su idee e principi attuali e non ancora continuando ad agire ancorati ad interessi, valori e schemi spesso datati o che stanno da tempo "congelando il paese".

Non è un problema di età, ma semplicemente di equità democratica, dove appare evidente che le ricette seguite in questi 30 anni non sono state in grado di dare risposte al paese che ora si trova nelle sabbie mobile ( e nel fango) a causa di una classe dirigente incompetente nel suo complesso e non a causa di questo o quello.

Discontinuità responsabile, un atto che farebbe onore al paese anche agli occhi del mondo, una lezione di democrazia da libri di storia. Una vittoria per il paese per dire basta alla sconfitta amara ed ingiusta che sta ammazzando lo spirito dei cittadini e che possa bloccare questa lenta ma inesorabile involuzione economica e sociale nel paese.

Una vittoria di tutti, anche di chi al potere decidesse di promuovere la propria discontinuità!

Una vittoria e basta!