sabato 29 settembre 2007

Blogger punibili di diffamazione ( anche in Italia?)

Democrazia 2.0 nella pratica. (e trasparenza)

Recentemente in un precedente articolo, ho fatto cenno alla Democrazia 2.0 come il futuro della democrazia, utilizzando la rete come strumento di coordinamento e i rappresentanti eletti, come semplici “portavoce” dei propri elettori.

Una utopia oggi, ho sottolineato, ma SOLO per le regole vigenti, non per la possibilità di realizzarla nella pratica.

Proviamo ora a fare uno “sforzo intellettuale” e di civiltà sociale, per immaginare, assieme, come potrebbe essere realizzata, nella pratica, questa Democrazia 2.0.

La prima considerazione da fare è negli strumenti da usare in Democrazia 2.0, per verificarne la reale fattibilità. Lo strumento fondamentale per la sua implementazione è comune in Italia come in nessun altro paese al mondo: il telefono cellulare.

Va considerato che qua in ASIA, il cellulare già oggi, a tutti gli effetti, è diventato strumento di idenficazione personale e strumento di pagamento corrente.

Il secondo strumento fondamentale è Internet, al momento però, solo come supporto informativo, di discussione ed aggiornamento, vista la ancora non così vasta diffusione e il non semplice accesso.

A questo punto, per dare vita alla Democrazia 2.0, basterà che ogni cittadino abiliti il proprio cellulare a diventare una “postazione di voto”, utilizzando una semplice procedura:

A) Per prima cosa, il cittadino deve andare FISICAMENTE in una sede della associazione di cittadini a cui vuole aderire (Liste civiche, Partiti) per farsi riconoscere, presentando i propri documenti personali. Viene registrato SOLO con il proprio codice fiscale.

B) Il cittadino fisicamente riconsciuto, a questo punto notifica il NUMERO DI CELLULARE per il proprio televoto che viene associato al Codice Fiscale che lo identifica.

C) Al Cittadino viene a questo punto dato un codice segreto di 20 Cifre, con il quale possa AUTENTICARE il proprio voto. Questo serve per evitare usi non autorizzati ( furto, clone del numero etc..)

D) Dopo questa procedura, il singolo cittadino è ABILITATO a ricevere, dalla associazione di cittadini a cui si è “iscritto”, gli sms con i quali potrà, con il proprio voto, partecipare ed esprimere un parere su una mozione o legge in discussione in quel momento.

E) INFORMAZIONE: Ovviamente il cittadino deve sapere di cosa si parla, per cui con l’invito al voto, deve SEMPRE seguire un indirizzo internet dove possa trovare tutte le informazioni e un forum, per consentire al cittadino di informarsi, confrontarsi e decidere autonomamente cosa votare.

F) VIDEO MESSAGGIO del RAPPRESENTANTE in Assemblea, con il quale possa SPIEGARE, in prima persona, il merito della questione, in maniera ben più chiara di tante parole, messaggio visibile anche direttamente sul cellulare del cittadino.

G) A questo punto, dal suo cellulare, il cittadino può votare, esprimendo semplicemente un SI o NO alla richiesta consultiva della propria Associazione di Cittadini.

H) Automaticamente, l’associazione di cittadini (Partito, Lista civica) attraverso il televoto, può conoscere ESATTAMENTE il punto di vista della propria base elettorale, ed agire di conseguenza.

Una nota è d’obbligo: Ogni cittadino NON potrà iscriversi a più di una associazione di cittadini alla volta. Il controllo di questa semplice regola, facile da gestire attraverso l’univoco Codice Fiscale, è delegato agli organi competenti di Polizia Postale, cui vengono inviate le liste degli iscritti al televoto. Ovviamente il cittadino può CAMBIARE lista a cui essere iscritto, basterà inviare alla stessa Associazione di cittadini, comunicazione in merito, per essere immediatamente rimosso.

Dato che sarà fatto obbligo alle Associazioni di cittadini di pubblicare, opportunamente criptate, le liste degli iscritti al televoto, ogni cittadino potrà verificare direttamente se effettivamente è stato aggiunto o rimosso come da lui richiesto, segnalando le eventuali anomalie agli organi di Polizia Postale.

L’applicazione della Democrazia 2.0 così come suggerita, è facilmente implementabile nel caso della gestione ordinaria dei comuni, provincie e regioni, i cui consigli diverrebbero necessariamente pubblici. Stesso discorso, per quanto riguarda le grandi questioni Nazionali, relativamente ai lavori parlamentari, partecipazione svolta attraverso le Associazioni di cittadini (Partiti) che hanno propri rappresentanti eletti.

Bene, dopo che qualcuno di voi, arrivato a questo punto si sarà fatto una “sonora” risata o avrà dato nella migliore delle ipotesi, del visionario o utopico allo scrivente, provate a fare un giro su questo sito svizzero per capire che, se lo vogliamo, il futuro è già qui!

Buona Democrazia 1.0 (per il momento!)

martedì 25 settembre 2007

"Natale" in Cina: anche i Cinesi hanno il loro “panettone”

“Quinto giorno della quinta luna”, “quindicesimo giorno della prima luna”, “quindicesimo giorno della ottava luna”, questi, in Cina, sono tutti giorni di festività tradizionali, un paese comunque strettamente legato al proprio passato, giornate importanti, connesse con eventi naturali quali le fasi lunari.

Un altro esempio? Il “settimo giorno della settima luna. Se siete in Cina, ricordatevi di comprare un regalo per la vostra amata. In Cina è la “Festa degli Innamorati”, equiparabile al nostro San Valentino.

Diverso il “sapore” che hanno invece altre date importanti in Cina, quali il “1 Ottobre”, “1 Gennaio”, “1 Maggio”, giornate di festività nazionali ufficiali e comandate, introdotte solo di recente.

Da ciò appare quindi evidente come in Cina convivano tra loro, passato e presente, anche se il “sapore”, il “gusto” della Cina vera, non solo quella ad uso e consumo dei turisti, rimane comunque strettamente legato alle festività legate alle fasi lunari.

Sono momenti nei quali ogni cinese si riconosce senza mezzi termini, momenti fatti di millenarie ritualità, passate di generazione in generazione.

Questo legame è tanto stretto anche perchè legate a leggende e racconti, che quasi sempre sotto forma di favole, tramandano i valori e i pensieri della Cina tradizionale, quella ben lontana dalla frenesia attuale, tutta fatta di crescita economica e consumismo, dove uno sguardo o una emozione, erano ancora al centro dei discorsi e delle ambizioni quotidiane.
Sostanzialmente infatti tutti i racconti, connessi con queste feste tradizionali, hanno in comune, come protagonisti, una donna, un uomo, una relazione, spesso tormentata, un ostacolo da superara o una azione eroica da ricordare.

Ma ora veniamo al “quindicesimo giorno della ottava luna” che quest’anno sarà il 25 Settembre.

Quel giorno per i cinesi sarà il “Festival di Metà Autunno”, una festa che possiamo definire della “riunificazione” delle famiglie e dei parenti.

E’ un giorno molto importante che nello spirito, per certi versi, è molto simile al nostro Natale, dove tradizionalmente le famiglie cinesi si riuniscono, portando in dono il simbolo della riunificazione: i Moon Cake o Tortini della Luna.

Quindi anche la Cina ha il suo “panettone”.

I Moon Cake, sotto forma di un tortino salato di forma circolare, fatto di zucchero, sesamo, noci, semi di loto, uova, prosciutto, petali di fiori e molti altri ingredienti a scelta, simboleggiano proprio la luna, in una sorta di arcaica adorazione, ma contemporaneamente, con la loro circolarità nella forma, sono il simbolo stesso della riunificazione.

In questi giorni, come da noi, dove il tradizionale si mischia con il moderno consumismo, si sta quindi assistendo negli uffici, tra i parenti o tra gli amici ad un frenetico scambio di doni, sotto forma proprio di confezioni di Moon Cake, sempre più belle e ricercate.

Nella tradizione cinese non esiste il concetto di regalo materiale, come da noi. Quindi non vi capiterà mai, anche per il vostro compleanno, che un cinese vi porti qualsiasi tipo di regalo.

Se lo fa, sta “copiando” le nostre abitudini o sta cercando di farvi sentire a vostro agio.

Normalmente in Cina, dove la cultura contadina è ancora fortemente radicata, infatti si è soliti donare cibo e solo quello, esattamente come nel caso dei Moon Cake per il “Festival di Metà Autunno”.

Ma nonostante il 25 settembre sia così importante per la tradizione cinese, questa giornata non viene considerata festività nazionale e quindi “cade” nel bel mezzo della settimana lavorativa.

I cinesi, per celebrare il proprio “rito riunificante” quest’anno dovranno quindi attendere qualche giorno, fino al 1° Ottobre, quando la Cina si fermerà per la sua Festa Nazionale e Anniversario della nascita della Repubblica Popolare Cinese, creata il 1° ottobre 1949

Solo allora e solo in quei giorni, i cinesi potranno finalmente tornare a casa, beneficiando delle ferie comandate, portando con sè, in dono, i Moon Cake. Ma questa festa delle riunificazione necessita di un ulteriore “atto preparatorio”, a cui tutti i cinesi si dovranno “sottoporre”.

Occorre sottolineare come non sia affatto raro che le famiglie cinesi passino lunghi periodi isolate. Spesso il padre di famiglia lavora infatti per mesi molto lontano, senza avere il tempo e soprattutto i soldi, per tornare regolarmente a casa.

Dato quindi, che la festività nazionale del 1° Ottobre da diritto a soli 3 giorni di ferie, troppo pochi per riunificare le famiglie, per avere il diritto di beneficiare di una intera settimana, i cinesi dovranno lavorare anche i prossimi sabato 29 e domenica 30, in un meccanismo di “dare e avere”, normale con l’approssimarsi di una festività nazionale comandata.

Il risultato sarà che tutta la Cina lavorerà anche il prossimo Sabato 29 e Domenica 30, non concedendo ai cinesi alcun “ponte festivo”, strumento invece molto usato dalle nostre parti, per “amplificare le festività ufficiali”.

Comunque sia, questa convivenza tra “sacro” ( la tradizione popolare cinese) e “profano” (le festività nazionali ufficiali) è sempre più frequente nelle “abitudini” cinesi e si sta rafforzando con il crescere del benessere economico cinese.

Infatti le festività nazionali, stanno giocando un ruolo non secondario nello sviluppo economico del paese. In questo fase economica, dove il governo cinese sta spingendo per una sempre maggiore crescita dei consumi interni, si sta assistendo alla crescente “nazionalizzazione” di molte festività popolari e tradizionali.

Le festività tradizionali stanno quindi diventano strumenti ed indicatore del cresciuto benessere e nuovo corso cinese, oltre ad essere trasformate, esse stesse, in un ottimo momento per incentivare i consumi interni, le vacanze, l’uso di aerei, treni e macchine, esattamente come accadde nei paesi occidentali nel dopo guerra e nel periodo del boom economico.

Quindi la Cina sta dando sempre maggiore spazio al tempo libero dei propri cittadini, momenti concreti per potersi gustare i risultati del proprio lavoro, una vera novità per il cinese medio.

Ma anche se la condizione economica di molte famiglie cinesi sta cambiando, fatto che consente ad un sempre crescente numero di cinesi di abbracciare nuove abitudini di stampo “occidentale”, viste fino ad ora solo nei film, per molti altri, tutto ciò rimarrà ancora però solo un auspicio e un sogno per il proprio futuro.

In questi giorni comunque sia, ricchi o poveri, nessun cinese rimarra senza i suoi Moon Cake, così che, guardando la luna illuminarne il “percorso”, possano sognare di raggiungere un sempre più radioso e felice futuro.

domenica 23 settembre 2007

Made in China: Giustizia è fatta!!


La questione delle “pericolossime” Barbie e Batman e che aveva trasformato il Made in China nel più pericoloso “infanticida” al mondo, si è chiarita nei termini che avevo già messo in evidenza nel precedente articolo sulla questione (Giochi cinesi, sicurezza ipocrita)..

La Mattel, colosso americano distributore di Barbie e Batman, davanti alle evidenze, ha dovuto chiedere ufficialmente scusa alla Cina, avendo appurato che i problemi non fossero nella produzione cinese ma bensì legati alla progettazione americana.

La questione delle scuse americane, finalmente fà giustizia su un questione molto importante, la qualità delle produzioni cinesi.

I cinesi ci tengono tantissimo, avendola trasformata in una priorità nazionale, affinchè tutte le loro produzioni, siano qualitativamente agli stessi livelli di quelle occidentali.

Recente era stato l’altro “disonore” patito dalla Cina, quello connesso con l’incredibile fallimento del crash test della vettura cinese, in procinto di attaccare il mercato europeo, a costi decisamente competitivi.

Ma sul tema occorre ricordarci che anche le mitiche marche tedesche ebbero altrettanti guai con i test di sicurezza, come il famoso “test dell’alce”, non superato a suo tempo dalla Mercedes, da uno dei suoi prodotti di punta.

L’ultimo caso delle Barbie e Batman, ha avuto però un eco ancora maggiore in Cina, visto che questa volta colpiva gli stessi bambini cinesi, dato che questi giocattoli, ormai sono alla portata dei figli della classe media cinese, che non vuole certo rischiare la vita del proprio figlio unico.

Il governo cinese ha quindi scatenato una autentica campagna qualitativa relativa al Made in China, denunciando senza mezzi termini, che la qualità è un valore assoluto e non deve essere un “incidente di percorso”, sottolineando come gli standard di produzione ora dovranno essere, rigorosamente, di tipo occidentale.

Il tema del Made in China, sui media cinese, è quotidianamente al centro di molti dibattiti, nei quali vengono enfatizzati gli errori del recente passato, ripeto enfatizzati, ma si discute come evitare di ripeterli nel futuro.

Con un approccio sul problema, alla cinese, il paese sta mettendo sotto accusa tutto il proprio sistema produttivo, ritenuto alcune volte, a livelli assolutamente non soddisfacenti.

Infatti, visto che ormai ora tutti i prodotti cinesi sono anche distribuiti nella stessa Cina, i cinesi sono diventati i primi valutatori delle proprie produzioni e questo ha creato un circolo vizioso di autocertificazione, di indubbio beneficio.

Il Made in China, per i cinesi, dovrà quindi diventare sinonimo di qualità. Ci vorrà tempo, ma queste sono le intenzioni dei prossimi tempi, tutto questo per una semplicissima ragione: solo quando il Made in China sarà percepito in questa maniera, le aziende cinesi potranno puntare ai mercati internazionali, direttamente con i propri brand.

Quindi non è solo una operazione di facciata, come molti superficiali commentatori occidentali si sono subito precipitati a definire. E’ una precisa campagna che prepara lo “sbarco in massa” in occidente, delle aziende cinesi con i propri brand e non più attraverso un lavoro da terzisti, come quello attuale, esattamente come accadde con i Giapponesi qualche decennio fa.

Quindi su tutti i mercati e per tutti i prodotti, i cinesi hanno scatenato una gara alla qualità tra le proprie aziende. Il premio per i vincitori, sarà la possibilità di aprire branch, produzioni ed esportazioni sui mercati internazionali.

Chi invece non superarà i sempre più rigorosi test governativi, non riceverà o verranno revocate le licenze per qualsiasi tipo di azione all’estero ( e madre patria!).

Quindi il caso della Mattel è un atto di giustizia che infonde coraggio ai cinesi a proseguire la gara verso la qualità, che se anche dopo qualche incidente di percorso, li porterà comunque presto nei primissimi posti di tutte le nazioni occidentali.

Detto questo, un suggerimento alle imprese occidentali ed italiane per sopravvivere nel prossimo futuro: invece di criticare le produzioni cinesi e porre SOLO una barriera qualitativa, come unico strumento di difesa, forse sarebbe il caso di innovarsi veramente e magari non solo competere con esse, ma cercercare di trovare proprio nelle aziende cinesi i futuri alleati per i propri mercati internazionali.

Su questi mercati futuri esisteranno vincitori e vinti. I cinesi stanno puntando ad essere i vincitori assoluti, correggendo tutto quello che potrà essere corretto, con una rapidità incredibile e una capacità di adattamento rapidissima.

Noi cosa stiamo facendo, oltre a “bocciare” i prodotti cinesi, che poi si scoprono essere stati progettati male da noi stessi??

venerdì 21 settembre 2007

Basta con lo “squadrismo” digitale ( e verbale)


Caro Grillo,

mi rivolgo a te, in quanto “responsabile morale” di tutte quelle persone che richiamandosi a te, attraverso il tuo blog, in questi mesi stanno attuando quotidianamnete piani di “squadrismo digitale”, contro questo e contro quello, seguendo i tuoi “incitamenti”.

Mi rivolgo a te, perchè firmatario dell’invito al V-DAY, nel quale testualmente tu scrivi: “L'8 settembre sarà il giorno del Vaffanculo day, o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta.” Uno “strano invito” per una semplice “festa di piazza” per le famiglie, come da te sottolineato, in tutti i tuoi interventi successivi.

Mi rivolgo a te, in quanto ormai non chiami più gli altri tuoi concittadini italiani, votati da altri italiani, attraverso regolari elezioni, con i loro nomi ma da uomo di satira pungente, con “nomiglioli” o attributi, che magari fanno sorridere tutti ma sono poco rispettosi sia delle cariche ricoperte, sicuramente non lo sono per i cittadini che li hanno votati.

Mi rivolgo a te, perchè sicuramente i nostri politici e non da oggi, non hanno dato prova di rispettare fino in fondo, qualche volta offendendo, il voto ricevuto e il patto con il proprio elettorato. Ma anche se molti sono d’accordo con te su questa questione, il rispetto delle persone, viene prima di tutto e la “lotta” per il cambiamento, va sottolineato, può essere realizzata SOLO attraverso la creazione di soggetti politici, in grado di utilizzare i percorsi istituzionali che un paese democratico come il nostro, dispone, strumenti migliorabili se non perfetti, ma civili e democratici.

Mi rivolgo a te, perchè hai recentemente scoperto la “potenza” di Internet nell’aggregare, comunicare, informare, unire, uno strumento fantastico di conoscenza collettiva ma che ora viene usato spesso alla stregua dei “manganelli virtuali”, contro questo e quello, con molte discussioni nel tuo blog, che hanno poco di costruttivo, ma molto di “squadrismo digitale”.

Mi rivolgo a te, perchè le parole, gli esempi e le metafore da te usate vengono poi utilizzate dai tuoi emuli, visto che per loro sei un “leader” da seguire, imitare, tanto che in molti già si definiscono “grillini” in tuo onore, una definizione dietro la quale, sta però crescendo un modo di risolvere i grandi problemi italiani che MOLTI, sottolineo MOLTI italiani, non condividono per nulla.

Io sono prima di tutto un semplice cittadino e in quanto tale ti chiedo di cercare di offrire un esempio positivo, non solo nei contenuti, ma anche nella forma, visto che qualcuno che “non sa leggere e mette la bomba”, come afferma Berlusconi nella famosa intercettazione con Dell’Utri, potrebbe anche non essere solo una “triste battuta”, in quel caso oltretutto vera, della sempre più triste storia, di una sempre più triste Italia.

Di Italiani “Incazzati” ce ne sono molti di più di quelli che hai visto scendere in piazza al tuo invito al V-DAY. Ma sono anche i molti che, nonostate questa “rabbia” interiore quotidiana, in rispetto di se stessi e del proprio paese, stanno cercando il cambiamento non attraverso la “facile” strada dell’eccesso e della provocazione o dello scontro ad ogni costo ma contribuendo a cambiare in meglio, alla formazione di nuovi partiti o il cambiamento di quelli esistenti o anche solo con il proprio semplice esempio quotidiano dove possono.

Ricordati di tutta questa gente “silenziosa”, prima di lanciare altri “anatemi” contro questo o contro quello, utilizzando “l’arma digitale” di cui ora senti di disporre, per cambiare il corso degli eventi nazionali ma che deve rimanere un “patrimonio positivo” per tutta la nazione.

martedì 18 settembre 2007

Il "mio" Tifone ... in diretta!!

Update ore 16,30am (ora di Shanghai):
Ora a Shanghai l'allarme è calato a Giallo.

Il tifone si è spostato verso ovest e sta passando a 100 Km da Shanghai.

Per il momento parecchia acqua ma non certo quello che ci si aspettava.

Di seguito un filmato della Tv Cinese sul percorso seguito dal Tifone:


Update ore 11,24am (ora di Shanghai):

Le agenzie cinesi avvertono che il Metro potrebbe sospendere il servizio se il vento dovesse essere troppo forte.

Inoltre si cominciano a conoscere altri numeri: 1,6 milioni di persone sono state "spostate" nelle Zhejiang. Il più grande spostamento di persone dal 1949!!

Per quanto riguarda la pioggia sono attesi 250 mm di acqua sulla città!

E intanto il vento, dalla quiete precedente comincia ad aumentare. Segnale che Wipha sta arrivando.

Update ore 8,58am:

Il tifone è sceso di classe, ma è sempre un tifone. Si è spostato un "pelo" verso ovest ed ora è atteso a Shanghai per la tarda mattinata, primo pomeriggio.

Sono continuate le evacuazioni (ora 291.000 persone) dalle aree sotto il livello dell'acqua.

La calma di ora è proprio "la quiete prima della tempesta!".

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Domani mattina ( stanotte in Italia) è previsto che sulla città di Shanghai arrivi il tifone Wipha, il più violento degli ultimi dieci anni.

In previsione di ciò, come misura precauzionale, saranno fatte evacuare 200.000 persone, sia sul litorale che nelle case di legno.

Wipha, al momento classificato di Forza 4, toccherà terra questa notte nel centro-nord della provincia dello Zhejiang, per poi dirigersi direttamente verso Shanghai.

Come si vede dalle previsioni del suo percorso, alle 12.00 di domani, il suo “occhio” dovrebbe proprio trovarsi sulla stessa latitudine di Shanghai e con una longitudine 120.7E. La longitudine di Shanghai è 121, 20E / 121,46E.

Secondo le previsioni, colpirà quindi la città in pieno.

Il servizio meteorologico di Shanghai, ha già emanato il codice Arancione, il secondo in ordine di allerta su una scala di 6 livelli. Lo stesso ufficio non ha dubbi su un fatto: sarà decisamente il più potente tifone arrivato in città, negli ultimi 10 anni.

Wipha, che sta passando a 200 Km a nord di Taiwan, con venti nell’ordine dei 173 Km/h, ha già di fatto interrotto tutte le attività nell’area di Taipei, comprese quelle finanziarie della sua borsa.

Adesso occorre aspettare e vedere cosa accadrà quando il tifone toccherà terra nello Zhejiang e se perderà o meno la propria potenza e quale direzione prenderà realmente.

C’è da osservare che in città, le notizie fornite dalle autorità sul tifone, sono al momento molto limitate. E’ evidente che i cinesi stanno “minimizzando”, per non creare panico in una città di 20 milioni di abitanti, pur avendo iniziato una grossa evaquazione di persone, dalle aree probabilmente più a rischio.

Che Wipha sia però qualcosa di diverso, rispetto gli altri tifoni arrivati in Città, lo si deduce se ci si ricorda della, alquanto anomala, esercitazione di un “allarme aereo”, effettutata sabato scorso e che ha interessato tutta Shanghai.

Una delle motivazioni addotte dagli organi ufficiali, era proprio per “il controllo del funzionamento delle sirene d’allarme”, fatto che ora appare chiaro, se collegato con il tifone in arrivo nella prossima nottata.

Sarà stata una coincidenza, ma sabato scorso, con questa esercitazione, le autorità di Shanghai hanno potuto testare proprio uno dei mezzi con i quali, potrebbe essere necessario dover avvisare la popolazione sui movimenti di Wipha, una volta compresa realmente la forza e la reale direzione che prenderà.

Nelle prossime ore vedremo come evolverà la situazione e cosa realmente accadrà a Shanghai, il problema che non sia prima passato da Taiwan, come al solito lo rende però molto insidioso e pericoloso.

Ovviamente la speranza è che toccato terra, da livello 4 come ora, Wipha passi a tempesta tropicale e provochi solo la continuazione delle violenti pioggie, già in corso da ieri notte.

Aggiornamenti in Tempo Reale a partire dalla ore 8 ora di Shanghai ( ore 2.00 ora Italiana)....

La “rivoluzione” in un sorriso.

Si dice ridere allunghi la vita.

Sorridere forse meno, ma aiuta forse a migliorare la qualità della vita.

Quando arrivi in Cina ti accorgi, dopo un pò di tempo, che sorridi molto più di prima.

Le ragioni di questa autentica rivoluzione nella tua vita sono semplici: da quando apri la porta di casa, tutti i cinesi che incroci, li saluti con un sorriso “grosso così”, accompagnato dal mitico “Ni hao”, che ti fa sentire un pò più cinese, siano le donne delle pulizie, i guardiani, gli autisti, i colleghi di lavoro.

Ma la cosa che colpisce, è che tutti i tuoi saluti sono ricambiati, con un sorriso ancora più largo del tuo che mostra la dentatura, spesso è arduo definirla tale, un gesto che ti dà una sorta di ulteriore “carica” quotidiana.

Ho calcolato che, dal risveglio al solo posto di lavoro, in 15 minuti, nei giorni di rari incontri, non meno di 15 NiHao se prendo il pulmino, più del doppio se prendo l’autobus.

Non male per iniziare la giornata!.

Il problema è che se ti aggiri per gli uffici, gli incontri continuano e conseguentemente i sorrisi di saluto, che anche con il passare del tempo, non si negano a nessuno.

Capita quindi che quando incontri in un ufficio più volte la stessa persona in corridoio o ascensore etc., il rituale del sorriso si ripete regolarmente, come se fosse la prima volta che ci si incontra nella giornata.

Se poi cammini per la città, capita spesso di incrociare situazioni, non propriamente di benessere e felicità terrena.

Eppure il sorriso “largo così” non te le fanno mancare. Sai che la loro situazione non è certo felice e spesso fatta di grandi difficoltà. Forse proprio per questo, ricambi allora il loro saluto, con ancora più sincero entusiasmo.

Il saluto è un modo chiaro di rispetto formale, molto importante nella cultura cinese, ma non solo.

Tra cinesi il saluto è decisamente più significativo del Ni Hao suddetto, ad uso e consumo per gli stranieri. I cinesi quando si incontrano, letteralmente si dicono: “hai mangiato?” seguito dal famoso sorriso!

Quindi il salutarsi da queste parti, figlio del periodo dove mangiare era veramente un lusso, sembra anche un modo per “esorcizzare” la paura che nei cinesi è ancora viva: rischiare di rimanere senza cibo.

Quando incrociano noi, beh tutto è diverso. Salutarci ad un cinese dà un doppio senso di benessere. Da una parte, intende avere la conferma che “abbiamo mangiato” e quindi che stiamo bene. Ciò lo rende felice, ma non solo, è il primo passo di quello che assomiglia al nostro “posso fare qualcosa per te?”.

Quel sorriso che tu ricambi con loro li tranquillizza. Nessun problema!.

Se infatti, anche per distrazione, il tuo saluto non è proprio bello e carico di trasporto, ti sentirai chiedere, breve giro, se è tutto ok e se possono fare qualcosa per te.

Ma tornando al sorriso c’è da sottolinerare che i cinesi, tra loro non sorridono con tutti.

Esistono, sempre per un retaggio storico, elementi di disparità, per cui normalmente sorridono tra pari o da un subalterno al proprio capo.

Tipicamente una persona importante NON sorride ai propri subalterni, mentre con tè, ovviamente, considerandoti suo pari, ti mostrerà il suo sorriso migliore, quella della domenica.

Quindi che tu per strada o negli uffici, saluti tutti, che siano le donne delle pulizie o l’usciere, per loro è una vera novità, una rivoluzione che dopo un primo attimo di smarrimento, finisce per contagiarli.

Sentono che li rispetti, che cerchi di trattarli da pari. Questo, considerando che noi stranieri siamo spesso equiparati agli extraterrestri, amplifica la loro gioia nel ricambiartelo.

Ben diverso è l’uso del sorriso quando è utilizzato nelle trattative, dove serve per sottolineare i punti difficili, quelli che presentanto qualche anomalia o resistenza.

Lo sguardo sorridente di un cinese durante una trattativa, non significa che tutto va bene, ma il tentantivo di tenere viva la discussione o anche momento anticipante qualche sorpresa.

Quando la sorpresa ti è rivelata, sempre con il sorriso sulle labbra, mai aggressivi, scopri che anche tu finisci per sorridere a tua volta, conscio che una diversa reazione, non sarebbe utile al proseguire della trattativa in corso.

Quando poi un cinese è in difficoltà o non ha una risposta alle tue domande, sorride, nel tantativo di non preoccuparti e in particolare cerca di prendere tempo per trovare una soluzione.

Quindi, il sorriso è una sorta di azione che in una giornata normale finisci per ripetere così tante volte, che dopo un bel pò di tempo, i benefici si fanno sentire.

Recentemente, ho mandtato ai miei genitori una fotografia, dopo più di un anno non mi vedevano.

La prima reazione è stata di stupore, come se fossi ringiovanito.

Bene, ora so che cosa mi ha fatto stare ogni giorno sempre meglio.

L’aver recuperato, dall’altra parte del mondo, il vecchio uso di un semplice saluto, normale molti anni fa anche da noi, ma ora completamente perduto nelle nostre quotidiane frenetiche esperienze di vita.

E io abito a Shanghai, una città di 20 milioni di abitanti, una delle più grandi metropoli al mondo. Il problema non è quindi del luogo ma la predisposizione ad un gesto di civiltà ed educazione che alla lunga ti fa bene, anche alla salute.

Ni Hao a tutti!!

lunedì 17 settembre 2007

Il Grillo “Politico 2.0” parte da Pescara (e dai comuni d’Italia)!


Grillo ha deciso quale sarà il suo prossimo passo.


Nessuna reale organizzazione politica nazionale, almeno per il momento, ma l’invito ai cittadini di concentrare le loro energie localmente, creando proprie Liste Civiche, il tutto con il supporto degli “strumenti internet” per il loro coordinamento che lo stesso Grillo renderà disponibili a breve.

Il motto lanciato ieri da Grillo è semplificabile in: “l’Italia si cambia dai comuni (e con Internet)”.

Per incanalare le energie liberate con il V-DAY, Grillo ha deciso di lasciare “libera scelta” ai MeetUp o a gruppi di cittadini, di creare proprie liste civiche, a ruota di quello già successo a Pescara in questi giorni.

In breve, l’organizzatore del MeetUp locale, ha già fondato una lista civica per presentarsi alle prossime elezioni per il Comune di Pescara.

La lista, chiamata “Pescara in Comune”, oltre che essere guidata dal responsabile del MeetUp locale, utilizza nel suo il suffisso “by Amici di Beppe Grillo” e come logo riporta al suo centro, uno “stilizzato” ed “incazzato” Grillo.

Sul sito della neonata formazione politica pescarese, si precisa che il logo utilizzato “ha ricevuto il nullaosta” dello stesso Grillo.

Stesso discoro per quanto riguarda il suffisso “by Amici di Beppe Grillo”, “autorizzato dallo stesso Grillo, precisando che però la lista sarà totalmente autonoma rispetto alla sua persona e viceversa”.

Va aggiunto che sul sito della nuova lista civica, a proposito proprio del V-Day, si annunciava come “Con l'occasione (il V-DAY) distribuiremo un volantino per spingere la cittadinanza tutta alla formazione della lista civica. Una lista civica che vuole essere espressione di reale Democrazia (governo del popolo)”.

Quanto successo a Pescara era stato “segnalato” a Beppe Grillo sul suo Blog da alcuni sostenitori del V-DAY, come una “strumentalizzazione”, che secondo loro, doveva essere impedita, ora invece appare evidente che, alla luce delle ultime dichiarazioni di Grillo, è stata la “prova generale” del nuovo corso post-V-DAY.

L’operazione “politica” pescarese, molto probabilmente, sarà quindi tra quelle che saranno avallate da Grillo e potrà ricevere la citata “certificazione di trasparenza Beppegrillo.it”.

Tra i requisiti per ottenere detta certificazione, in via di pubblicazione, due saranno quelli fondamentali: il non essere iscritti a nessun partito ed essere incensurati.

Sul sito della lista civica pescarese si legge inoltre come essa abbia “ preso le distanze dal MeetUP di Beppe Grillo nella sua interezza che”, si continua, “per la loro struttura sono fortemente eterogenei”.

Contemporaneamente Grillo sul suo sito afferma: “Non sto promuovendo la presentazione di nessuna lista civica, né locale, né nazionale.” e in riferimento al recente V-DAY, sempre Grillo sottolinea come “la loro voce i partecipanti del V-day non la prestano a nessuno. Sono i megafoni di sé stessi. I cittadini che si fanno politica.”

Primo risultato tangibile è che ora a Pescara, esistono due MeetUp, il secondo dei quali è formato proprio da coloro non avevano condiviso l’azione di costituzione della Lista Civica, per le prossime elezioni locali.

Non solo, nelle discussioni online sul forum del Meetup in questione, i toni da parte dei dissenzienti non sono stati molto teneri con il proponente la Lista Civica pescarese, con alcune accuse circostanziate, di un modo di agire, per così dire, “unfair”,

Ma la situzione non è così solo a Pescara, in quanto esistono già 4 MeetUp a Roma, Bari, 3 a Firenze, Torino, Matera, 2 a Bologna, Cagliari, Lucca, Milano, Napoli, Salerno, Sanremo, Taranto, Treviso, Verona.

Sul territorio ci sono centinaia di MeetUp che secondo Grillo “sono già un movimento politico”, come da lui citato sull’Herald Tribune dopo il V-DAY, “che si incontrano regolarmente per discutere di vari argomenti e aumentare la consapevolezza sui diversi temi”.

Grillo continua dicendo, “siccome il movimento è partito dal Web, è partito dal basso”, questo sarà il riferimento per il futuro.

Queste parole di Grillo, in aggiunta con l’ultimo invito sulle “Liste civiche”, sembrano quindi confermare che l’iniziativa di Pescara molto probabilmente non risultarà isolata ed altre iniziative spontanee potranno nascere, sulla carica emotiva e di mobilitazione che l’evento del V-DAY ha attivato.

Molti commentatori nei giorni scorsi avevano osservato come nelle molte piazze mobilitate, l’organizzazione del V-DAY, sul piano operativo fosse stata , testuale, “impeccabile: volantini stampati, palco, spettacolo e connessi servizi. Qualcuno si era anche spinto a chiedere direttamente a Grillo, con quali soldi fosse stato possibile realizzare tutto ciò.

I fatti di Pescara testimoniano, come il volontariato, l’unico modo con il quale è stato finanziato il V-Day, sia anche stato sostenuto dalla volontà di molti, di passare ai dati di fatto, organizzandosi a livello locale, per giocare la carta istituzionale e contribuire al cambiamento.

Ora il Grillo “politico” lancia il suo messaggio: “create le liste civiche”. Un messaggio molto originale che sulle prime ha però lasciato un “pelo” spiazzati molti dei cittadini che in questi giorni avevano seguito l’invito di Grillo a mobilitarsi.

La sensazione di questo “spiazzamento” e dei molti “dubbi”, traspare nei molti commenti indirizzati a Grillo sul suo blog, pensieri ben riassunti da un emblematico post di un cittadino che dice: “Il tuo invito alla formazione delle liste civiche sembra come - Vi ho incitato ad uccidere il mostro, l’ho svegliato, vi ho armato, ma per ucciderlo sono cazzi vostri!.”

La sensazione è che questa “originale” presa di posizione di Grillo e i fatti di Pescara, rischiano di creare non poche confusioni ed incomprensioni.

Un bel “rompicapo” per Grillo, l’inizio comunque di quella “carriera” politica fino ad ora rifiutata, l’inizio di un percorso, tutt’altro che facile, nel gestire il grande consenso creatosi attorno alla sua persona che vede in lui il leader e il portavoce indiscusso, degli obbiettivi e dei valori esposti lo scorso 8 settembre.

Ma guai a pensare che quella di ieri sia stata una provocazione del momento o una fuga dalle responsabilità, scaricata sui cittadini.

I fatti di Pescara e le autorizzazioni di Grillo connesse sono infatti datate 22 Luglio 2007, ben prima quindi dei clamori suscitati dal V-DAY e testimoniano che Grillo sta seguendo, passo dopo passo, una precisa e lucida strategia di sviluppo di un disegno politico di Democrazia 2.0, tutt’altro che terminato con l’annuncio di ieri.

Dopo i comuni, il prossimo passo potrebbero essere le Regioni 2.0, spazio dove la strategia di sviluppo della democrazia diretta (Democrazia 2.0) potrebbe avere ulteriori spazi concreti di sviluppo, per poi arrivare a Roma, quasi che Grillo stesse canticchiando, in cuor suo, la famosa canzone di Venditti “Bomba o non Bomba, arriveremo a Roma!”

giovedì 13 settembre 2007

Internet la “dorsale” dello sviluppo della nuova Cina borghese

I cinesi sono alle prese con tanti problemi, grandi e piccoli ma uno si sta rivelando pericolosamente comunue a molte famiglie: i bambini stanno ingrassando!!

Che qualcosa di profondo sia cambiato nella società cinese, lo si vede andando in giro e osservando le famiglie cinesi “vivere”il loro nuovo benessere.

Il figlio, unico per legge, accudito, coccolato, viziato da i due genitori e da tutti i membri della famiglia, ha finito per manifestare una sorta di effetto collaterale: è ingrassato.

Si, perchè il benessere sempre più diffuso in Cina, consente ora ai ragazzi cinesi della borghesia del 3° millennio, di accedere a tutti i “vizi di gola” dei coetanei occidentali, potendo nel contempo, essere tendenzialmente più pigro delle generazioni precedenti.

Ma a causare questo “lassismo” in ambito domestico delle giovani generazioni cinesi, sembra non essere più il vituperato televisore, come nell’occidente degli anni 80 e 90, ma niente di meno che il Re-Internet.

Per capire la questione, occorre ricordarci che tutte le nuove famiglie cinesi sono composte SOLO da figli unici, le eccezzioni alla regola sono “costose” rarità .

Questo fatto amplifica la capacità “attrattiva” della rete in quanto, quando il ragazzo deve stare a casa, trova proprio in Internet un ottimo “compagno di giochi”, una porta verso nuove amicizie, il tutto senza dover uscire da casa.

Queste nuove abitudini stanno quindi riducendo la disponibilità e lo spazio per svolgere attività tradizionali e fisiche, ormai sempre più spesso in subordine all’uso della rete per socializzare, giocare e imparare.

Così mentre i ragazzi “corrono sulla rete”, nello stesso momento, sta crescendo l’incidenza di quella che viene indicata proprio come una nuova e vera patologia emergente in Cina: l’overdose da Internet.

La crescente apatia delle nuove generazione a vivere una vita reale, fatta di relazioni fisiche, a favore di quella virtule, ha portato il governo cinese a rendere obbligatorie molte attività scolastiche di tipo ricreativo, prima facolative, proprio per facilitare le socializzazioni tradizionali.

Addirittura, in una recente ricerca pubblicata dai media cinesi, si è addirittura evidenziato come il 96% dei ragazzi tra i 4 e i 14 anni, durante le recenti vacanze estive, avessero preferito giocare a casa (e con internet), piuttosto che all’aperto (con compagni di gioco reali).

Va però evidenziato che nei periodi suddetti, quest’anno in Cina le temperature sono state a dir poco soffocanti e onestamente giocare all’aperto sarebbe stato oggettivamente difficile per non dire pericoloso, visto il livello anche di inquinamento toccato da molte città Cinesi.

Comunque sia, è però vero che la rete è entrata prepotentemente nelle abitudini dei cinesi, a tutti i livelli, non solo giovanili.

Dove questo aspetto appare chiaro e tangibile, sono le migliaia di internet point, sparsi in ogni dove in Cina.

Da noi spesso questi luoghi sono di tipo elitario e a supporto di strutture esistenti, quali bar o ristoranti.

In Cina gli Internet point, sono invece grandi spazi, presenti sia nelle grandi città che nei villaggi, aperti 24 ore su 24, che diventano per molti una sorta di seconda casa, dove non solo si può giocare on line o chattare con altri o navigare in internet, ma anche dormire e mangiare, potendo usufruire dell’aria condizionata, che spesso in molte case, è ancora una pià illusione.

Questa esplosione nell’uso e alcune volte nell’abuso della rete, in tutte le sue forme, appare interessante se comparato con le recenti discussioni in occidente, per quanto riguarda Second Life,

Qua in Cina Second Life è già una realtà quotidiana.

Con la rete, il singolo cerca già di crearsi la sua “Seconda vita”, sia attraverso i giochi di ruolo che con le nuove amicizie, per cercare e sperare di andare oltre il proprio quotidiano attuale.

Molti dei propri sogni e speranze, i cinesi li stanno quindi investendo, riversando proprio sulla e nella rete.

Per capire di quale portata sia il fenomeno, basti dire che il governo cinese, ormai seriamente preoccupato, addirittura classifichi il 13% dei 20 Milioni di utenti internet sotto i 18 anni, come già “internet-dipendenti”.

La “malattia di internet” e la dipendenza dai giochi interattivi, è tanto grave, che in televisione sono già stati mostrati i primi casi di disintossicati, da questa nuova pericolosa patologia moderna.

Attenzione però. Non è internet che fa male ma il suo abuso, come quello che in America ha portato una coppia di coniugi a “dimentircarsi” del proprio figlio, che ha rischiato di morire di fame, tanto erano impegnati a giocare in un gioco di ruolo, per il quale spendevano letteralmente fortune in denaro.

Negli ospedali cinesi comunque non fa più scalpore vedere dei giovani ricoverati, apparentemente fisicamente a posto che però soffrono di questa nuova “sindrome” del 3° millennio.

Ma la Cina su questo tema è a un bivio. La sua crescita sarà strettamente legata proprio alla capacità della popolazione di usare sempre meglio le nuove tecnologie, tanto che l’esercito nei suoi investimenti futuri, punterà sempre di più sulla guerra tecnologica e sui war-game, riducendo drasticamente il numero degli effettivi in armi.

Quindi la società cinese sta giocando sul filo del rasoio il proprio futuro, spingendo da una parte l’acceleratore della alfabetizzazione digitale a tutti i livelli, zone rurali comprese, ma dall’altro dovendo fare i conti con gli effetti, spesso indesiderati, connessi con questa scelta tecnologica.

Da qua i messaggi di questi giorni sui media cinesi, ripresi poi in occidente: un invito alla popolazione affinchè eviti di farsi venire totalmente fagogitata nella “vita parallela” che il mondo tecnologico può creare, usando le tecnologie come una sorta di potente medicina, che però va presa con moderazione perchè crea pericolose assuefazioni.

Quanto sta accadendo qua in Cina dovrebbe farci riflettere su molte delle teorie che ruotano attorno a quello che viene definito Second Life, sui suoi vantaggi, suoi suoi limiti e rischi sociali.

L’invito cinese sulla questione e del quale dovremmo farne tesoro anche noi, estrapolabile dalla loro saggezza millenaria, è il seguente:

“ricordiamoci che siamo fatti di cellule non di bit. Il ritmo della nostra vita dovrà pertanto essere scandito sempre e soltanto dalla nostra parte biologica. Altrementi si rischia il Game-Over!”

V-DAY l’inizio della (futura) Democrazia 2.0

Una cosa è certa: il V-DAY andrà ben oltre gli stessi obiettivi degli organizzatori, essendo stato il primo vero esempio, a livello mondiale, di quello che possiamo definire Democrazia 2.0.

L’uso della rete come “sistema nervoso” e strutturale, di quella che a tutti gli effetti è una meta-organizzazione che si è dimostrata sabato scorso, tutt’altro che “virtuale”.

Molti commentatori e gli stessi politici stanno cercando di “classificare” quanto evento, ma oggettivamente sul piano concreto, il V-DAY ha già creato un precedente fondamentale, la pietra miliare che condizionerà profondamente il prossimo futuro politico italiano.

Infatti i principi della Democrazia 2.0, alla base del V-DAY, si basano sulla consultazione in tempo reale di una larga base di cittadini, teoricamente anche in maniera plenaria, su qualsiasi tematica.

Ciò mette in crisi l’attuale modello partecipativo di tipo rappresentativo, dove attraverso il voto si affida una delega ad una persona, facente parte di una delle “associazioni di cittadini” chiamati partiti, come enunciato nell’art.49 della Costituzione “per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.

Teoricamente nella Democrazia 2.0, ogni cittadino potrebbe quindi non essere più rappresentato da nessuno, in quanto potrebbe esprimere direttamente il proprio giudizio (voto), in qualsiasi momento, su qualsiasi questione.

Un ulteriore effetto tangibile dalla applicazione della Democrazia 2.0, sarebbe l’effetto sui costi della politica, li abbatterebbe drasticamente.

Ma al momento, la Democrazia 2.0 così come il V-Day ha mostrato al mondo, non è ancora concretamente realizzabile, rimane una utopia, viste le regole vigenti (leggi) nazionali ed internazionali, tutte di tipo rappresentativo.

Comunque sia, dal V-Day appare evidente che Grillo è GIA’ alla testa di un partito di nuova concezione, pronto per la Democrazia 2.0 ma, come capita spesso agli innovatori, totalmente in anticipo sui tempi storici, non solo italiani.

Quindi oggi, superando qualsiasi valutazione statistica dei sondaggisti tradizionali, il “partito 2.0” di Grillo potrebbe avere lo 0% su una questione, così come l’80% su un altra.

Il problema ora, dopo il successo del V-Day, è REALIZZARE concretamente le basi stesse che hanno legato i suoi partecipanti, visto che nella Democrazia 2.0, il sistema del consenso non sarà più una delega “in bianco” per un certo periodo di tempo, come oggi, ma sarà collegato strettamente ai risultati e i meriti, il tutto in tempo reale.

Il primo esame di questo nuovo approccio, sarà quindi che l’obiettivo dichiarato nel V-Day, quello del “parlamento pulito”, venga realmente raggiunto.

Sulla questione, ho però già sottolineato provocatoriamente, l’esistenza di un problema concreto: qualunque cittadino con una “storia giudiziaria” simile a quello di Grillo, nel progetto di legge popolare firmato sabato, sarebbe a tutti gli effetti equiparato con i mafiosi, i tangentisti, i corruttori, i pedofili e gli stupratori etc.

Mi spiace che alcuni fans di Grillo non abbiano compreso questo messaggio e abbiano visto il dito, un mio presunto attacco a Grillo, assolutamente inesistente e non abbiano visto la Luna: occorre modificare il progetto di legge popolare presentato sabato.

Ma tornando agli obbiettivi generali, dalla semplice considerazione che sarà oggettivamente IMPOSSIBILE che per ogni questione di carattare nazionale, locale o internazionale vengano attivate sempre le piazze, occorre traghettare il cambiamento delle regole, dall’interno del sistema.

Confermo pertanto il suggerimento a Grillo, di costruire una organizzazione che incanali le energie positive dei tanti gruppi che credono e lo hanno dimostrato con la propria partecipazione al V-Day, che bisogna arrivare alla Democrazia 2.0, gruppi e giovani che necessitano ORA del traghettatore.

Parafrasando il motto “chi fa da se fa per tre”, perchè cercare di fare cambiare la testa delle persone, quando qualcosa è possibile farlo in prima persona, direttamente?

Il rischio è che la gente si incazzi sempre di più, soprattutto il giorno che il progetto di legge popolare sottoscritto sabato, magari non sarà approvato. Cosa succedera allora?

I rischi oggi sono anche maggiori, visto che la gente ha ora dei bersagli chiari. E’ convinta che sia l’attuale classe dirigente ad impedire qualsiasi cambiamento. Il problema vero è che l’attuale classe politica non è in grado di cambiare proprio nulla, semplicemente non sa cosa vuole dire Democrazia 2.0.

L’esempio è sotto gli occhi di tutti. I leaders politici, nel cercare il consenso personale alla propria futura leadership, stanno cercando di usare le stesse tecnologie, credendo che il successo di Grillo e del V-DAY stia in esse.

Ma quanto visto sabato scorso, in puro stile di Democrazia 2.0, ha stravolto l’idea classica di politica, trasformando il leader in un semplice portavoce diretto e qui è avvenuta la vera svolta, controllabile e che si può “spegnere” in ogni momento, se viola il “patto” con il proprio elettorato!!.

Il problema ora, caro Grillo, è che la folla del V-Day, su tuo invito, pensa di poter fare lo stesso già oggi anche con i leaders attuali, eletti però secondo le regole vigenti e non con quelle della futura Democrazia 2.0.

Questa “idea” crea una pericolosa frizione tra i due “mondi”che non hanno la cultura reciproca di sapersi comprendere, gettando così le basi di una rissosità crescente, dagli scenari difficilmente valutabili.

Quindi se il tuo agire, caro Grillo, continuerà essere dall’esterno, come da tè dichiarato a squarciagola sabato, c’è il rischio che la mutazione in corso e che tu hai aiutato a catalizzare, sarà fermata dal sistema attuale, con ogni cavillo possibile. Troppi sono gli interessi in gioco affinchè nulla cambi realmente.

Cosa credi che il sistema attuale non abbia i “mezzi” per cambiare i 25 parlamentari attualmente sotto assedio e continuare a fare come prima?

Solo accettando il test del voto popolare, contandosi veramente in tale sede, si può sperare di inniettare il germe di un cambiamento, ed essere decisivi anche sulle altre questioni fondamentali per l’Italia.

Le valutazioni a “spanne” di quante persone ci fossero in piazza, non porta da nessuna parte, in quanto in una Repubblica democratica e civile come la nostra, decide chi ha la maggioranza dei voti nelle diverse sedi istituzionali.

Solo quindi partecipando attivamente, i “mafiosi” non continueranno ad essere ai loro posti, visto ad oggi sono lì per il diritto, sottolineo il diritto, di essere stati votati, cosa che rischia seriamente di proseguire anche nei prossimi decenni.

Farsi portavoce del reale malconento diffuso nella gente e dare voce alla rabbia che da tempo covava, è stata cosa nobile. Ma ora sarebbe meglio indirizzarla nel costruire qualcosa di nuovo, quella Democrazia 2.0 e germe positivo, di un cambiamento profondo e duraturo della società italiana.

We have a dream!.”

martedì 11 settembre 2007

Grillo V-DAY: Moderare i termini ....e il metodo...

L’Italia vista dalla Cina è in stato commatoso.
Senza giri di parole, sembra non ci siano alternative!!
Il problema è sicuramente delle persone ma, visto da qua, soprattutto l’intero sistema sembra ormai, totalmente “fuso”.

Da più parti si è iniziata una pericolosa “pressione” sugli attuali poteri, pubblici e privati. Pressione che alimentata da sacro sante ragioni, rischia però di far esplodere, letteralmente, una incontrollabile diffusa contestazione.

L’azione del V-Day , ad esempio, rischia di essere la “goccia che fa traboccare il vaso” e portare allo scontro, fino ad ora fortunamente sempre evitato.

Genova ha fatto vedere cosa può accadere se la piazza decide di fare a modo suo, contro il “sistema”, non riconoscendo più gli ordini pre-costituiti.

Per contro, in quell’ambiente portato ai limiti, dentro cui si erano “infiltrate” ben altre motivazioni, come nel celebre test psicologico del carcere, le guardie hanno perso il senso della misura, eccedendo nel loro senso del dovere, finendo per diventare essi stessi aguzzini.

Insomma lanciare proclami ad attaccare in maniera indiscriminata tutto l’attuale sistema con la proposta, allo stato attuale utopistica, che tutto debba partire dal basso, diciamocelo chiaro, in molte teste è sinomino di “rivoluzione”.

Far passare il concetto che chi oggi “alza la testa” contro l’attuale potere è da considerarsi un eroe, getta le basi stesse per giustificare azioni violente e/o terroristiche, in nome di un ritrovato orgoglio nazionale.

Il problema delle BR, fu proprio che venne meno il consenso del loro agire in uno scontro frontale, armato, con il sistema di allora, consenso che ora, caro Grillo stai involontariamente creando, consenso che può essere lo spunto per successive azioni violente, di altri.

Negli italiani, dopo i due precendenti tentativi di “rivoluzionare” il sistema, prima con la Lega e poi con Tangentopoli, ora c’è la convinzione che il cambiamento, ormai irrinunciabile, si può fare SOLO mandando a casa gli attuali governanti e subalterni, a tutti i livelli.

La storia ci insegna però cosa accade quando ci si trova in questo scenario: la guerra civile.

Distruggendo il concetto stesso di potere, sfiduciando senza appello la classe politica, accusandola in blocco di essere la responsabile dell’attuale situazione, si crea un vuoto ma nel contempo si apre una nuova “caccia”, prima alle streghe e poi ad occupare quegli stessi spazi.

L’Italia sul piano democratico, non ha la cultura di altri paesi europei od anglosassoni per gestire situazioni come queste.

Il V-day rischia quindi di sfuggire di mano ed essere l’alibi per azioni clamorose. E’ quindi una azione pericolosa, alla quale non può poi far seguire il nulla, il nulla di nessuna proposta di concreta alternativa, un minimo organizzata.

Si getta invece il pericoloso germe dell’anarchia, perchè la rete (internet) è anarchia pura e usarla come sistema per cambiare lo stato delle cose attuali, significa creare confusione, in un momento come questo, dove di confusione c’è nè già fin troppa.

Occorre riempire la protesta di obbiettivi ed evitare che sia solo un momento di sfogo e psicodramma collettivo, il germe per un cambiamento poco sereno.

Occorre quindi veicolare il meglio della nazione e le nuove generazioni, verso una azione di miglioramento delle procedure, che possano aiutare ad un cambiamento, non attaccando le singole persone o gruppi o i partiti, considerandoli semplicisticamente, gli unici responsabili ed ora accusati delle peggiori nefandezze.

Se tutto quanto non funziona, è facilmente dimostrabile e se la “casta” esiste, occorre che le regole permettano il cambiamento.

Va quindi evitato, ridimensionato l’attuale approccio della contrapposizione tra gruppi, tra generazioni, tra persone e questa accusa, stile inquisizione, di “cattiva fede generalizzata”.

Attaccare le persone e non le procedure è pericoloso. Sacrosanto è chiedere che la cosa pubblcia sia gestita a favore della cosa pubblica. Diverso è attaccare e cercare la gogna senza ricordarsi che come tangentopoli ha già dimostrato, erano le procedure a consentire certi agire personali.

Caro Grillo, non basta fare informazione e denuncia, come dici tu, ma occorre proporre una azione diretta, promuovere la partecipazione attorno a chi ha visto oltre, per proporre nella pratica una Italia migliore.

Se non scendi in campo seriamente, veicolando la tua “Provocazione”, potresti ritrovarti ad essere considerato, un giorno, l’ispiratore di fatti o cambiamenti, tutt’altro che migliorativi del futuro italiano.

Se il tuo progetto prevede la creazione di una formazione politica, perchè bisogna fare politica attiva in momenti come questi o ti farai promotore di un soggetto che intende governare la cosa pubblica, bene!

Altrimenti mi spiace, vincerai molte battaglie ma finirai per perdere la guerra e assieme a te anche le migliaia di italiani che stanno credendo in te.

Visto che ti piacciono i riferimenti filmici, rivediti Braveheart e capirai cosa potrebbe accadere se il Sistema non si affronta senza fare Sistema.

Infatti l’idea di creare “tutto dal basso” utilizzando la rete come perno, deve consentire di creare un “sistema”, questa volta positivo, diverso, in grado di gestire gli interessi comuni, la nostra Italia, che altrimenti senza alcuna ossatura, rischia di “squagliarsi” di fronte alle competizioni internazionali e ai ben più incisivi SISTEMI internazazionali, di ben altra pasta e consistenza.
(Detto questo più nel dettaglio condivido il punto di vista espresso da Francesco Costa nel suo Blog)

lunedì 10 settembre 2007

V-DAY.. Grillo solo "giullare" di corte ..

Il V-DAY di ieri è stato per fortuna un civile evento ma per quanto detto nel precedente post, solo una mobilitazione di piazza "all'Italiana".
Se Grillo poi deciderà o meno di scendere in campo realmente, NON potrà comunque, secondo le stesse regole da lui stesso fatte sottoscivere ieri a decine, forse centinaia di migliaia di italiani, presentarsi a nessuna elezione popolare per una semplicissima ragione: lui stesso è condannato in via definitiva.

Tutto risale al 1980, quando Grillo fu processato e condannato, in via definitiva, perchè era alla guida di un veicolo che ebbe un incidente in cui morirono alcuni dei passeggeri.

Quindi, secondo il principio da lui stesso introdotto, NON potrà rappresentare NESSUN cittadino italiano, in nessuna assemblea popolare sia essa nazionale che europea.

Quindi il V-DAY di ieri ha dimostrato solo essere stato un gran bel spettacolo di piazza, la dimostrazione che l'Italia VUOLE girare pagina, ma ad uso e consumo personale dello stesso Grillo che oggettivamente, alla luce della sua condanna, sta prendendo letteralmente in giro migliaia di italiani che in cuor loro, sotto sotto, sperano in una sua candidatura, allo stato attuale del tutto impossibile, sul piano delle stesse regole, sottoscritte ieri dai suoi potenziali elettori.

Peccato, veramente peccato. Vista dalla Cina, ancora una volta, solo una triste pagina della sempre più incredibile politica Italiana, ormai allo sfascio o alternativamente, un ottimo episodio di Commedia all'Italiana che ci ha reso famosi nel passato e rischia di renderci famosi anche per il futuro.
Grillo, come da lui stesso sottolinea sempre, è un attore, solo un comico che oggettivamente con il tempo, apparirà per essere quello che migliaia di persone non hanno il coraggio di "vedere" : solo un "giullare" di corte.
L'italia, quella vera, quella che deve competere con il mondo intero e che ci meritiamo per il futuro, non può essere solo quella degli inconcludenti "girotondi" di qualche tempo fa e ora di questi "scenografici" "V-DAY".
Un Italia fatta di "uomini o donne" che si prendano la responsabilità di "guidare" il paese e NON di lanciare "sassi". lasciando ad altri il compito poi di raccoglierne i cocci.
Good Morning Italia!!!

E Voi vi fidate di ... GIUDA-GRILLO??

Leggendo i commenti sul V-DAY sia sul sito di Grillo e un pò in giro sulla rete, c'è da rimanere esterefatti.
E' stato difficile spiegare ai miei amici cinesi il SIGNIFICATO delle parole e dei cartelli apparsi ieri in ITALIA. C'era da vergognarsi. Noi campioni di stile, cadere ad un livello di bassezza del genere. Da veri scaricatori di PORTO!!!

Due "fette di salame" sugli occhi e via ad urlare (bestemmiare, signori, bestemmiare!!) per fare freneticamente la calca per firmare una proposta di legge popolare che anche un bambino può comprendere, è a tutti gli effetti ANTI-COSTITUZIONALE, in quanto viola il diritto stesso della persona, alla base stessa di una società di diritto come la nostra.

Una persona può sbagliare nella propria vita e venire punita dalla giustizia. Ma dopo aver "pagato" per la sua colpa, è a tutti gli effetti LIBERO e quindi deve avere TUTTI i diritti e doveri di qualsiasi altro cittadino italiano. Non possono esistere cittadini di serie A e di serie B, qualunque sia la colpa di cui uno si è macchiato durante la propria esistenza.

Questo discorso vale anche per quanto riguarda potersi occupare della Amministrazione della cosa pubblica. Questo ostracismo potrebbe oltretutto, per legge, diventare nel futuro, un modo per attaccare il proprio avversario politico. Basterà cercare di fargli lo "sgambetto" e il gioco è fatto!!
Sono inorridido dei tanti di voi, che parlano e si riempiono la bocca della giustizia SOMMARIA praticata in Cina e poi ieri siete andati a firmare una legge che vuole farci arrivare ad un analogo livello di sommarietà, creando discriminazioni che oltretutto non servono NULLA, proprio nulla a risolvere i problemi dell'Italia.

Svegliatevi, smettete di guardare solo il DITO che il GIUDA, come si definisce lui stesso sul suo sito vi mostra e cercate di vedere la LUNA, quella vera.
E come diceva Gesù: "chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra!!"

Il giullare di corte vi TIENE IMPEGNATI su discorsi che non servono a cambiare nulla, creando nel contempo un culto della persona, quella di GRILLO che ha un solo effetto, quello di far arricchire lui e chi con lui!!!!

L'Italia non ha oggi leadership credibili alla sua guida, questo è il vero problema. Esistono le regole democratiche per cambiare le cose, a patto di USARE quelle e SOLO quelle.
I Grilli parlanti non servono. Servono progetti di un futuro da condividere, da costruire.
Ma soprattutto leaders in grado di costruire qualcosa, NON di distruggere!!
Leaders DA VOTARE!!!

Stiamo perdendo solo tempo. Per la proposta di legge sottoscritta ieri, serviranno ANNI prima che arrivi anche solo a livello di discussione, per poi scoprire essere INCOSTITUZIONALE e finire in una bolla di sapone.

Per allora l'Italia che ERA la 4 potenza economica al MONDO sarà scivolata talmente indietro che altro che preoccuparvi della fedina penale dei parlamentari.
Dovrete lottare per cercare di sfamarvi e non ci sarà nessun GRILLO che potrà indicarvi una soluzione, in quanto lui NON cerca la soluzione, non volendo scendere in campo per creare questa soluzione che vi dice di conoscere.
E' una posizione da CODARDO, come fu codardia quella che proprio l'8 Settembre ci fece perdere la faccia, oltre che la guerra.
Svegliatevi, gente. Il circo ha fatto il suo spettacolo.
Il giullare di corte ha fatto il suo show.
Ora si deve fare l'ITALIA e non si può più sbagliare!

domenica 9 settembre 2007

Morto Pavarotti... La Cina rende gli onori.. Blog


Che in Cina la morte di Pavarotti abbia avuto una grande eco si può vederlo sulle piattaforme blog cinesi, dove sono state create sezioni ad hoc.



Ad esempio all'indirizzo SINA BLOG è possibile "leggere" i commenti e i contributi cinesi su questo evento del Made in Italy dell'era "globalizzata".

giovedì 6 settembre 2007

Morto Pavarotti .. La Cina gli rende onore...

La morte di Pavarotti anche in Cina ha avuto subito una grande eco.

Nella foto Pavarotti in concerto proprio a Shanghai il 6 Dicembre 2005. Molti amici cinesi, nel segnalarmi la notizia, sottolineano: "ho suoi alcuni cd".

L'opera e il bel canto si sta sempre più diffondendo e Pavarotti è considerato un autentico mito.
Di seguito come i giornali cinesi hanno messo in prima pagina la notizia del Campione del DO DI PETTO!!

Di seguito il filmato di Pavarotti in CINA nel 1987 e un "O Sole mio" nel sollevante

Torna a Surriento .. in CINA


E a seguire la "Gelida Manina" in CINA...


E la solita Storia .. in CINA..

E Pavarotti in vestiti tradizionali Cinesi che canta l'Opera cinese


martedì 4 settembre 2007

Voci (Incredibili!!) .... dall'Italia...


Alessandro Trovino per Corriere della Sera - «La casta? Ma le caste sono molte. Lo sapete che ci sono venti direttori di un ministero, di cui non voglio fare il nome, che hanno l'auto blu? Mi chiedo perché debbano essere presi la mattina e riaccompagnati a casa la sera». Già, perché? E qual è il ministero a cui allude misteriosamente Piero Fassino?


(OPSS... Ma che sia solo una omonimia con il Fassino al ... Governo?)

Per farsi capire “insegnare” l'Italia delle Emozioni.

Recentemente ho parlato di come per capire i cinesi occorra “pensare con i loro occhi”.

Ma loro possono capire noi, realmente?

Per cercare di capire questo aspetto, ho provato a sperimentare una esperienza che consiglio a molti di voi: quella di vivere per alcuni mesi totalmente immersi nella realtà cinese, ben lontani dalla “nostra” abitudini e sostanzialmente SOLO con cinesi.

Dopo un lungo periodo di questa “full immersion” cinese, provare a tornare in contatto con qualcosa di Italiano.

Bene, l’esperienza l’ho fatta e dopo un lungo periodo di “full immersion”, sono andato ad assitere alla Turandot di Puccini qua a Shanghai.

E' stato come rivedere la luce: questa esperienza ti fa capire come i nostri contenuti, stile ed emozioni siano veramente di un altro pianeta (e sono Italiano!!).

Contemporaneamente si può comprendere quanto possa essere difficile da parte dei cinesi "entrare" in contatto con il nostro mondo, fatto di emozioni, spesso a loro totalmente sconosciute o peggio, prive degli stessi stimoli e valori.

Ad esempio la Turandot ruota tutta attorno alla forza dell'amore e di come questo possa cambiare profondamente le persone, rendendo "la gelida" Turandot (non a caso cinese), la più passionale delle donne. Questa storia, che a noi fa quasi sorridere, qua in Cina è molto più vicina alla realtà di quanto noi si possa credere.

Questa relazione tra passione e azione in Cina è spesso totalmente scollegata, al punto che sembra non avere senso agire per una passione o con qualche trasporto nel fare le cose, tanta è la razionalità messa dai cinesi nel loro agire quotidiano.

Mentre noi italiani le emozioni e le pulsioni passionali le esprimiamo apertamente senza timori e in maniera esplicita, spesso anche in forma estrema, qua in Cina è buona norma mantenere un contegno in pubblico che noi definiremmo di formale freddezza.

Questo fatto inevitabilmente si riflette pesantemente anche nel privato e nelle relazioni interpersonali.

Per quanto noi italiani ci sforziamo di essere dei "calcolatori", mai potremo esserlo come lo sono normalmente i cinesi. Infatti ogni cosa che noi facciamo o pensiamo, "trasuda" di calore e trasporto.

Quindi mentre noi tendiamo a dare un valore totalmente positivo al saper esprimere e vivere le emozioni, i Cinesi al contrario assolutamente no, finendone per essere contemporaneamente attratti e spaventati.

Il nostro problema e quindi quello del nostro “Made in Italy” non è se siamo bravi o meno, se qualcosa è bella o meno, ma se riusciamo ad emozionare i nostri interlocutori e trasmettere ciò che per noi è del tutto naturale, mentre per loro assolutamente no o peggio sconveniente.

Ai cinesi occorre quindi non solo far vedere le cose ma fargli "provare le emozioni" che possono procurare, altrimenti quello che per noi ha un valore (anche economico) rischia di essere considerato alla pari di altri, di minor valore o peggio rimanere a livello superficiale.

Bisogna però essere molto cauti, visto che noi sul piano delle emozioni siamo percepiti come degli extraterrestri.

Occorre quindi prendersi la responsabilità di diventare loro affettuosi tutur e/o mentori, per accompagnarli a "capire" il mondo delle emozioni che loro chiamano "Italia".

I cinesi hanno intuito che solo noi possediamo questo tesoro interiore, occorre però dimostrare che vogliamo condividerlo e insegnarglielo, trasformandolo in un patrimonio comune.

Ma da bravi insegnanti, occorre comprendere che ad oggi si deve partire dall'alfabeto base delle emozioni.

Un giorno, Yibu Yibu che in cinese vuole dire “passo dopo passo” appunto, potranno anche loro esprimersi correttamente su un piano simile al nostro. Ma ad oggi, non dimentichiamoci che sono solo in grado di ripetere diligentemente la lezione.

Per il successo futuro del "Made in Italy", visto che la scelta e l'acquisto di un prodotto ha una preponderante motivazione emozionale, occorre trasformarci in "Missionari del Gusto e della qualità della vita" che ci contraddistingue.

I cinesi ne hanno veramente bisogno. Ora che loro condizione economica è cambiata, hanno anche cominciato ad accorgersi come spesso non sappiano cosa farsene di questa nuova ricchezza economica.

Sono alla ricerca dei modelli e stili di vita cui rifarsi che possano dare loro una serenità interiore e siano trasmettibili alle loro generazioni future, come dicono loro: in pace e armonia.

domenica 2 settembre 2007

Marco Polo è tornato in Cina: è Roberto Baggio.

In questi giorni i cinesi come in una sorta di feedback, stanno festeggiano il ritorno del Marco Polo del terzo millennio.

Questo eroe, mai dimenticato nella mente e nella storia di qualsiasi cinese e al quale sono state dedicate importanti piazze e premi, ha oggi le fattezze di Roberto Baggio.

Il nostro campione, il “codino” che ha incantato le platee calcistiche di tutto il mondo, ora che ha lasciato il calcio giocato, sta entrando nei cuori dei molti cinesi come ambasciatore ed esempio positivo, da imitare.

Baggio infatti, invitato dalla ditta produttrice dei gadgets per le prossime olimpiadi, in qualità di ambasciatore del lancio dei gadgets delle precedenti olimpiadi, ai cinesi piace, veramente.

E’ l’esempio di come si può, pur essendo diventati un campione di calcio di primo piano e se non ci fosse stato quel maledetto rigore sbagliato in America, ora sarebbe celebrato anche nella storia come campione assoluto, si riesca rimanere normali.

Questo aspetto non è secondario. Infatti nella accelerata economica e il nuovo benessere, molti cinesi hanno l’opportunità di arrivare a successi sportivi di livello planetario e nuove faccie saranno celebrate proprio nelle prossime Olimpiadi cinesi.

Ma i governanti cinesi sono molto preoccupati di tenere i propri campioni, con i “Piedi per terra” e il caso di Yao Ming, il campione di Basket stella dell’NBA accusato senza mezzi termini di favoritismi, è evidente.

Ora lo stesso Yao Ming, dopo essersi difeso mezzo stampa, per dimostrare la propria buona fede, per recuperare la propria immagine ( e la faccia) agli occhi dei propri connazionali, ha annunciato che organizzerà il 14 settembre un incontro a cui parteciperanno alcuni dei migliori campioni di basket americano, tra cui Steve Nash.

L’incasso sarà interamente devoluto alla causa della educazione dei bambini nelle aree più povere della Cina, attraverso il China Youth Development Foundation.

I cinesi quindi, in prossimità delle proprie olimpiadi, stanno cercando di fare tutto il possibile affinchè lo sport rimanga tale e non diventi strumento di eccessi e vizi che da queste parti sono combattuti senza mezzi termini, anche a costo di apparire impopolari a livello occidentale.

Quindi Baggio, per giunta buddista praticante, rappresenta l’esempio di come si può far carriera e mantenere nel contempo un equilibrio interiore e di stile di vita.

Ai cinesi piace tanto che la “voce” che potrebbero affidargli la guida della nazionale cinese, dopo i disastrosi campionati asiatici e la defenestrazione dell’allenatore cinese, appare verosimile.

Un Baggio alla guida della squadra cinese, sarebbe un segnale, un esempio da portare in evidenza a tutti i futuri campioni cinesi, una modo per cercare di passare un messaggio su come “interpretare” in maniera corretta, il ruolo di essere un “Campione”.

Un vero “Marco Polo” di stile che ci deve inorgoglire, dopo le famose “testate” che ci hanno reso campioni del mondo sul campo ma ci hanno fatto perdere sul piano dello stile.