martedì 4 settembre 2012

Groupon apre a Singapore il primo "Concept Store" off-line


Prove di "diversificazione" da parte di Groupon che a Singapore tenta la via del "concept store", una nuova formula con la quale intende verificare un diverso approccio e dove il cliente Groupon possa "provare il prodotto".

Inaugurato in pompa magna nei giorni scorsi e il primo a livello mondiale, sembra essere una risposta alle crescenti perplessità sul modello di business originale e alle problematiche connesse nel rapporto utente-groupon. Una situazione "esplosiva", dove si sta evidenziando un crescente malessere e disaffezione, anche a causa di una gestione non sempre del tutto "trasparente" ed adeguata da parte di Groupon sui diversi mercati.

Troppe volte gli utenti si sono infatti lamentati di non ricevere risposte adeguate ai loro quesiti, problematiche e necessità.

Bene a Singapore, in quello che a tutti gli effetti è un Service center di Groupon, si assiste ad un cambio epocale, dove l'utente viene invece supportato direttamente dagli addetti di Groupon addirittura nella selezione delle migliori opportunità, nel ritiro e riscatto dei prodotti e in qualsiasi problematica connessa.

Una esperienza quella di Singapore, che se si rivelasse positiva, verrebbe poi estesa anche su altri mercati e che potrebbe aiutare Groupon nel suo sviluppo futuro anche se ovviamente, introdurrebbe nuovi dubbi sulla sua sostenibilità, alla luce dei recenti pesanti tagli di personale effettuati su alcuni mercati, sotto la crescente pressione della concorrenza locale.

Ai cinesi piacciono le Free Apps


Il mondo delle Apps iOS appare è in continua crescita, ma analizzando la tendenza sul mercato cinese, le prospettiva di redditività sembrano essere molto diverse da quelle auspicate da molti analisti. Le free apps rappresentano infatti un must in continua crescita.

Ad aiutare questa tendenza, è il crescente successo del jailbreaking che divenuto legale negli USA nel 2010, in Cina rappresenta un strumento formidabile che sta contribuendo alla creazione di un corposo mercato di free apps.

Evidenti gli effetti: in Cina il download di una iOS app genera solo 3 centesimi di dollaro, un decimo di quanto accade negli USA (0,28 USD). La sensazione è che questa guerra tra Apple e gli hackers sulla libertà di download, a partire da quanto sta accadendo in Cina ed Asia, sicuramente contribuirà ad una profonda riflessione in merito agli investimenti sui progetti futuri in App iOS, così come a rendere meno cool le aziende apps-centriche.

lunedì 3 settembre 2012

Apple paga 60 Mln di dollari per marchio iPad in Cina ma ora cosa farà per il marchio iTV?


Apple ha accettato di pagare 60 milioni di dollari alla società cinese Proview, per porre fine alla disputa sul marchio iPad sul mercato cinese iniziata due anni fa.

Con questo accordo che rappresenta solo il 0,45 per cento delle entrate di Apple in Cina per l'anno fiscale 2011, ora per Apple potrà tornare il sereno sulla distribuzione in uno dei mercati più competitivi.

Come tutte le dispute, se da un lato Apple può ora gioire, il suo contendente Proview sembra invece che dovrà portare i libri in tribunale, visti gli oltre 400 Mln. di debiti esistenti che si auspicava di coprire proprio attraverso la richiesta di danni fatta ad Apple che oscillava guarda caso tra 400 Mln e i 3 miliardi di dollari.

Un caso da manuale che dimostra come il mercato cinese necessiti di particolare attenzione da parte delle aziende, anche e soprattutto per quanto riguarda la registrazione del proprio marchio e così evitare costose e problematiche azioni a tutela.

Ma tornando ad Apple, ora sembra profilarsi all'orizzonte una seconda "grana" forse peggiore : infatti il marchio iTV è di proprietà della ben più tonica Haier, gigante cinese degli elettrodomestici.

Cosa succederà se alla fine Apple dovesse decidere di utilizzare questo marchio per commercializzare sui mercati internazionali il suo nuovo gioiello per la televisione del futuro? Questo potrebbe essere già definito uno scontro tra titani, anche considerando la crescente presenza internazionale su cui sta lavorando la Haier e che potrebbe portare la disfida addirittura negli USA.