Indiscutibilmente l’Italia sta rischiando veramente grosso e la situazione economica si è fatta talmente delicata che se solo qualcosa non dovesse andare per il verso giusto nei prossimi mesi, il debito che pesa sul “belpaese” potrebbe schiacciare anche chi viene definito dagli stessi più accaniti speculatori "troppo grande per fallire!".
E' per questa ragione che grande rilievo va dato alla recente visita del vice presidente cinese, Xi Jinping, in occasione della Festa della Repubblica, colui che il prossimo anno dovrebbe diventare il nuovo presidente cinese e alle dichiarazioni di queste ore dei vertici economico-finanziari cinesi. Sono "segnali forti" su cui vale la pena fare qualche riflessione.
Va evidenziato che allo stato attuale, guardando i dati sugli investimenti cinesi all'estero e soprattutto in Europa, questi non vedono al primo posto l'Italia, ben altri sono i paesi dove le aziende cinesi investono copiosamente. Per contro, la Cina nell’ultimo periodo ha comprato copiosamente titoli di stato italiani, tanto da essere stimato ne possieda già il 13% e sia diventato il nostro primo investitore straniero.
Ma allora, perchè tanto interesse da parte cinese sulle sorti dell’Italia, tanto da farle comprare negli ultimi tempi così tanti “pericolosi” titoli Italiani? La riposta è semplice: la Cina ha deciso di salvare l'Italia!
Infatti, così come negli ultimi mesi ha già agito attivamente per contribuire alla riduzione dell'impatto della crisi Greca sull'Euro, così ora la Cina è preoccupata che i paesi dell'Europa non falliscano o peggio, non contribuiscano a mettere in crisi il loro asset comune: l'Euro.
La Cina ha infatti nell'Europa il primo partner commerciale a livello mondiale, un partner con una moneta molto forte che consente ai prodotti cinesi di avere sbocchi importanti in un mercato molto vasto, questo anche alla luce della crescente rivalutazione che il dollaro sta avendo su pressione americana, fatto che renderà sempre meno vantaggiosi i prodotti cinesi agli occhi delle aziende USA. Ecco perchè la Cina pone grande interesse al futuro della vecchia capitale della grande Roma, perchè una sua "caduta", decreterebbe ancora una volta la caduta “dell’Impero d'Occidente".
La storia i cinesi l'hanno letta e riletta con attenzione, così come i dati finanziari, fatto che ha consentito loro di comprendere che non sono ne il Portogallo o la Spagna né tantomeno l'Irlanda o la Grecia i potenziali creatori del Big Bang che potrebbe decretare le fine dell’euro e riportare il mondo occidentale molti anni indietro (e creare non pochi problemi ai cinesi), ma bensì il “belpaese”.
Tra l'altro il nuovo ruolo assunto da Draghi a livello di Banca centrale Europea, non può che essere visto positivamente, visto che quale ex governatore della Banca d'Italia, contribuirà a "controllare" la situazione, dato che conosce le debolezze italiche forse come nessun altro.
Ed ecco perchè la Cina salverà l'Italia: per creare le basi per continuare a crescere, da un lato con la esportazione delle produzioni per così dire tradizionali e dall'altro, per cercare di ricevere ed instillare il know-how che l'Italia ha nel sangue negli sviluppi futuri delle proprie imprese, per fare il tanto auspicato "salto di qualità" che serve per passare ad una nuova fase della propria crescita industriale.
Infatti in questi mesi, per quanto siano continui gli incontri ai massimi livelli tra Cina ed Usa, crescenti sono le difese che gli Stati Uniti stanno alzando per evitare di subire la stessa sorte che subirono con i Giapponesi nella seconda metà del secolo scorso, dove lo stradominio giapponese arrivò a conquistare tutto quello che c'era da conquistare.
Ora però gli Usa, che troppo spesso sembrano animati da rigurgiti da "guerra fredda", non sembrano "fidarsi" troppo dei propri partner cinesi in questa loro vorticosa fase di crescita, tanto che di recente hanno stoppato le ultime operazioni finanziarie cinesi negli Usa sull’high-tech e telecomunicazioni per "ragioni di sicurezza nazionale".
E' per questo che la Cina, compreso che la sfida con il gigante Usa non si è ancora capito quale direzione realmente prenderà, ha deciso di guardare altrove e se per le materie prime ha lavorato in un win-win con i maggiori paesi africani, per quanto riguarda tutto il resto, il nuovo terreno di sviluppo è rappresentato dall'Europa.
L'Italia è quindi il paese che può dare ai cinesi le "chiavi" per guidare le sorti dell'intero continente, "troppo grande per fallire", così come appare sempre più chiaro che l'Europa (e l’EURO) senza i Cinesi non sarebbe in grado di sopravvivere a se stessa. A questo punto nasce la domanda: ma l'Italia vuole essere salvata dalla Cina?
Questo sembra essere un punto non secondario e dolente per un paese, che con "orgoglio" intende cercare di preservare la propria "presunta" indipendenza, senza voler comprende a fondo come questo potrebbe contribuire non poco a riscrivere un proprio migliore futuro, visto che per esempio, a seguito dei prevedibili sviluppi in nord africa, rischia a breve di perdere la centralità che aveva in tale area, qualcosa che invece potrebbe recuperare attraverso un convinta co-azione con i cinesi. Il mondo (e i suoi equilibri) è cambiato da tanto tempo. Si tratta di accorgersene prima che sia troppo tardi!!
Ed ecco anche perchè da Bruxelles, Berlino e ora anche Pechino arriva un solo chiaro messaggio: "non mollate sul debito!". Comunque sia i Cinesi hanno scommesso che l’Italia si salverà. Sta ora a noi non deluderli.