Chiuso il parco del sesso cinese!
Love Land di Chongqing è stato chiuso o meglio non sarà mai aperto!
A seguito del clamore suscitato alla notizia della sua prossima apertura, sono continuate per tutto il fine settimana le discussioni tra i favorevoli e i contrari.
Alla fine hanno prevalso questi ultimi e contrariamente a quanto annunciato venerdì dagli organizzatori, il parco del sesso cinese non vedrà mai la luce, perché è stato considerato dalle autorità locali “too hot”, troppo provocatorio.
Tutto è accaduto a seguito della vista del responsabile del locale dipartimento per la pubblicità di Chongqing, He Shizhong.
Dopo la sua visita alle gigantesche riproduzioni di organi genitali maschili e femminili, la costruzione di Love Land è stata bloccata ed è stato dato ordine di distruggere tutte le statue, di quello che le autorità locali non hanno esitato a definire, “volgare, da malati di mente e diseducativo”.
Chongqing non se l’è sentita di essere ricordata nel mondo per questa “stramberia” e ha preferito impedirne la costruzione, lasciando invece inalterato il progetto delle altre attrazioni turistiche previste nel progetto originario.
Sui giornali cinesi, la notizia è stata data con annesso anche un interessante ed esplicativo commento del sociologo della Peking University Xia Xueluan: “il sesso è una questione privata, non una è una questione da pubblicità”.
A seguito del clamore suscitato alla notizia della sua prossima apertura, sono continuate per tutto il fine settimana le discussioni tra i favorevoli e i contrari.
Alla fine hanno prevalso questi ultimi e contrariamente a quanto annunciato venerdì dagli organizzatori, il parco del sesso cinese non vedrà mai la luce, perché è stato considerato dalle autorità locali “too hot”, troppo provocatorio.
Tutto è accaduto a seguito della vista del responsabile del locale dipartimento per la pubblicità di Chongqing, He Shizhong.
Dopo la sua visita alle gigantesche riproduzioni di organi genitali maschili e femminili, la costruzione di Love Land è stata bloccata ed è stato dato ordine di distruggere tutte le statue, di quello che le autorità locali non hanno esitato a definire, “volgare, da malati di mente e diseducativo”.
Chongqing non se l’è sentita di essere ricordata nel mondo per questa “stramberia” e ha preferito impedirne la costruzione, lasciando invece inalterato il progetto delle altre attrazioni turistiche previste nel progetto originario.
Sui giornali cinesi, la notizia è stata data con annesso anche un interessante ed esplicativo commento del sociologo della Peking University Xia Xueluan: “il sesso è una questione privata, non una è una questione da pubblicità”.