sabato 26 giugno 2010

Scoppia lo scandalo dei "malati da mondiale"

Per quanto la Cina non partecipi con la propria squadra nazionale ai Mondiali del Sud Africa, sembra che il paese sia comunque contagiato da una febbre molto diffusa.

E' infatti noto come il calcio internazionale possa contare in Cina centinaia su milioni di fans, spesso disposti a tutto pur di assistere alle partite dei propri beniamini che a causa dei fusi orari, spesso vengono giocate quando da queste parti è notte fonda.

Quindi se il giorno dopo qualche finale di calcio, negli uffici cinesi alcuni degli impiegati portano vistosi occhiali scuri, beh questo è uno degli effetti collaterali di tanta passione per il football occidentale.

Ma cosa accade se come nel caso del Mondiale in corso, le partite si susseguono quotidianamente per un mese e se l'Argentina, la Germania, il Brasile e tutte le fasi finali del torneo, finiscono per essere giocare alle 2.30 di notte??

Come si direbbe a Napoli, "la necessità aguzza l'ingegno", per cui questo problema ha finito per creare un vero e proprio mercato di prescrizioni mediche, per quelli che potremo definire "i malati da mondiale".

Dato che in Cina non esiste il medico personale, ma occorre andare in ospedale per qualsiasi visita e prescrizione, alcuni tifosi con agganci in alcuni ospedali di Shanghai, hanno pensato bene di creare un business attorno alla propria "malattia".

Quindi su internet sono apparsi annunci che con 20 Yuan( 2,4 €) offrono l'incredibile vantaggio di poter avere un giorno di malattia, con il quale poterti gustare il match notturno favorito.

Ma se poi vuoi entrare nel clima mondiale, esiste l'offerta 14 giorni di malattia a soli 120 Yuan ( 14,45 €), un affarone, visto che non sei così costretto ad usare alcun giorno di ferie disponibili.

Se poi sei una tifosa incallita, pagando qualcosa di più, è addirittura possibile ricevere il documento che certifica lo stato interessante con il quale beneficiare di qualche giorno di meritato riposo ( e di partite del mondiale al seguito del marito).

Il problema è che questo business mondiale ha avuto un tale successo che gli stock di certificati di malattia sono andati a ruba e visto che gli organizzatori non volevano esagerare per non attrarre troppi occhi indiscreti, in alcuni casi sono già esauriti.

Contrariamente a quanto si auguravano gli organizzatori, al successo di questo giro di certificati, è però seguita la pubblicità che ha portato all'attenzione della polizia su quanto accaduto.

Uno vero e proprio scandalo che sta montando in queste ore, visto che sono coinvolte strutture pubbliche quali gli ospedali, le cui reputazioni risultano ora fortemente compromesse, visto che alcuni medici che vi lavorano, utilizzando i timbri ufficiali delle strutture, hanno certificato questa “strana malattia” di mezza estate.

Ora è caccia al "malato da mondiale", anche perchè la polizia vuole vederci chiaro e ricostruire il giro dei medici "corrotti" che si sono prestati a questa azione di falsificazione di documenti ufficiali.

Quindi se ora vedrete negli uffici cinesi qualche sedia vuota, potete stare certi che potrebbe essere occupata, ancora per poco, da uno di questi "malati mondiali", che ora però rischiano il posto, a causa della propria sviscerale passione sportiva.

E intanto le "notti mondiali" in Cina proseguiranno fino al mitico 11 luglio, dopo di che in tanti ne sentiranno la mancanza, come del resto anche del rito quotidiano di preparazione alla partita in notturna con tanto di snack da mangiare, una vera novità in un paese abituato a cenare attorno alle 19.00 ed una nuova abitudine in molte famiglie cinese che da quando è iniziato il mondiale, si vedono scandita la propria giornata dal calendario dei match in programma.

Tutto questo per un’autentica, genuina “febbre da calcio” che ha contagiato il paese, visto che questo attaccamento è infatti indipendente dal fatto che sia o meno presente la propria nazionale. Un esempio di sportività che fa loro onore!!

lunedì 21 giugno 2010

Italia con Muccino trionfa al 13° Film Festival di Shanghai

Nell'anno della tigre cinese, l'Italia cinematografica ha fatto la parte del leone, vincendo ben tre premi nella 13° edizione del Film Festival di Shanghai.

"Baciami ancora" di Gabriele Muccino, ha fatto "en plein" a Shanghai, portandosi a casa il titolo quale migliore film, quello per la migliore sceneggiatura, così come anche quello per la migliore attrice, assegnato alla protagonista Vittoria Puccini.

Fin qui la cronaca. Ma entrando dentro questa nove giorni cinematografica cinese, in qualche maniera non stupisce il risultato ottenuto dal film di Muccino, in quanto "nelle corde" della recente cinematografia cinese, tutta proiettata ad analizzare gli impatti dei cambiamenti sociali e personali causati dal passare del tempo.

Che quindi a vincere a Shanghai sia un film generazionalista che "guarda dentro" i cambiamenti e alle storie personali dei suoi protagonisti, non stupisce.

L'evoluzione delle storie fotografate nella loro gioventù con il precedente "Ultimo bacio", attirano sicuramente l'audience cinese, desiderosa di apprendere come in occidente lo scorrere del tempo possa incidere nella sfera personale, in una scoperta dell'altra parte del mondo, spesso vissuta superficialmente e solo di riflesso nei prodotti e nelle brochure turistiche importate.

Un esercizio del resto ormai di routine in moltissimi serial e film cinesi, tutti concentrati a raccontare il passato, il presente e il futuro dei protagonisti, con l'idea così di presentare il cambiamento come qualcosa di cui non bisogna spaventarsi, ma che anzi rappresenta un'opportunità che vale la pena di vivere, anche se portatrice di tensioni, pressioni e conflittualità a livello personale e famigliare.

Come evidenziato proprio nel film di Muccino, il tempo presenta sempre il proprio"conto" e spesso i risultati ottenuti sono molto diversi dalle speranze d'epoca giovanile.

Una tensione interiore ed emotiva che in qualche maniera tutti i cinesi condividono quotidianamente nel loro impetuoso percorso di cambiamento, in un paese caratterizzato da una concorrenzialità senza uguali, situazione che spesso provoca profonde crisi interiori e laceranti rotture famigliari e professionali, spesso alla base del crescente numero di suicidi tra i giovani.

Per cui non può che essere apprezzato dai cinesi il taglio dato dal film da Muccino, una commedia che tende a rivalutare ed analizzare la centralità della qualità dei rapporti umani nella vita e dei singoli successi personali, il tutto visto con occhi occidentali e da queste parti quasi rassicurante, approccio ben diverso dalle produzioni cinesi che su questi temi spesso costruiscono drammoni epici.

Un approccio alla vita disincantato che oltre ai premi ricevuti, sicuramente lascerà il segno da queste parti, visto che è stato in grado di trasferire un modo originale di confrontarsi con la vita, un modo tutto italiano che i cinesi ci riconoscono unico, originale ed intrigante, fatto che ci rende così simpatici ai loro occhi.

Altro effetto concreto che seguirà questo successo, sarà sicuramente fuori dalle classifiche ufficiali, visto che finalmente i venditori di Dvd pirata a 50 centesimi presenti in tutta la Cina, metteranno in bella mostra questo film Italiano, quale vincitore del loro Festival, una soddisfazione per entrambi, visto il tradizionale strapotere americano che per una volta lascerà il passo a qualcosa autenticamente italico.

Per finire, a titolo di cronaca va poi segnalato come l'Italia oltre ai 3 premi ricevuti dal film di Muccino, ha vinto indirettamente anche un altro premio.

Infatti nella coproduzione Italo - Tedesca "Wedding Fever in Campobello" il suo attore protagonista Christian Ulmen ha vinto il premio quale migliore attore.

Insomma alla faccia della crisi tanto vituperata del Cinema nostrano che sembra possa trovare proprio in Asia terreno fertile per un futuro rilancio.

venerdì 18 giugno 2010

Cina e il turismo di lusso: un futuro in continua crescita

Visitando la 4° edizione della Asia Luxury Travel Market (ALTM) che si è svolta a Shanghai in questi giorni, si è avuta la netta percezione delle tendenze del futuro prossimo venturo del turismo cinese ed asiatico.

Se da un lato il turista cinese sicuramente finirà per rappresentare nel futuro quello che fino ad oggi sono stati i Giapponesi, dall'altro, si assisterà ad un radicale mutamento delle necessità connesse.

"Lusso" sembra essere la parola chiave connessa al successo futuro delle destinazioni turistiche che attireranno maggiormente il turista cinese.

E per lusso si intende una offerta caratterizzata soprattutto da una logistica d'altissimo livello e un servizio vip esclusivo, il tutto in maniera decisamente più diffusa di quanto lo sia fino ad ora.

A questo punto occorre fare una precisazione sul tema del "lusso" se visto nella prospettiva cinese.

Mentre per noi occidentali il lusso è per pochi, tanto che le destinazioni sono spesso piccole ed esclusive, per i cinesi sta diventando uno status symbol che si sta diffondendo e quindi rappresenta più una sorta di upgrade alle attuali offerte che devono possedere nuovi e più stringenti parametri e servizi.

Due gli elementi fondamentali su tutti: il livello dell'alloggio che deve essere da vera 5 stelle internazionali e la qualità dei servizi connessi che devono essere di pari livello.

Visti quindi con gli occhi cinesi, questi due parametri se calati nella situazione italiana, spesso "fanno a pugni" con il reale valore della nostra offerta turistica, che se anche circondata da paesaggi da favola o culturalmente rilevanti, spesso dispongono di logistiche e ricettività di medio / basso livello.

A questi due parametri se ne aggiunge un terzo, forse il nostro vero limite attuale: l'esiguità della nostra offerta di lusso.

L'offerta Italiana appare infatti molto esigua per poter beneficiare della sempre crescente necessità cinese di esplorare il mondo da vip in termini quantitativi.

Perchè quando il cinese si muove, sia che sia un vip vero che un semplice turista, pretende servizi analoghi a quelli di cui dispone già in madre patria, soprattutto quando il costo è decisamente superiore a quello pagabile per destinazioni asiatiche comunque di alto livello, quali Thailandia, Australia, Indonesia.

Dai risultati di un questionario preparato da My China B2B, la piattaforma B2B dell'Italian Center di Shanghai, redatto assieme ad un centinaio di operatori turistici cinesi, è emerso come la qualità della residenza / hotel pesi per il 40% nella scelta della destinazione turistica.

Ben il 20% è invece l'incidenza dell'esistenza o meno di una rotta aerea diretta ed addirittura il 10% è connesso al fatto che la destinazione non sia "pericolosa" per la incolumità personale.

Solo il 9% è invece connesso al peso "culturale" dell'offerta che addirittura scende sotto al 5% se si parla di gastronomia e percorsi enogastronomici.

Ben il 10% pesa invece la possibilità di acquistare prodotti del lusso ai prezzi migliore che in madre patria.

Per finire, addirittura il 6% è il peso connesso al poter disporre di servizi in lingua nei luoghi visitati, hotel compreso. Quest’ultimo dato è connesso al fatto che la stragrande maggioranza dei nuovi ricchi cinesi, anche se quarantenni, non parlano inglese.

Come si vede, una connotazione di lusso quindi ben diverso da quello che la parola stessa sembrerebbe evocare se pensata con menti occidentali.

Un approccio in rapida evoluzione e in forte crescita dai paesi che stanno diventando i nuovi centri motore dell'economia mondiale.

Una situazione a cui dovremo velocemente adeguarci, visto l'ormai ed inesorabile riduzione dei flussi storici dagli USA a favore dell'area asiatica, che ad oggi comunque preferisce per ben il 94% le più “sicure” mete del Far- East anche solo per la vicinanza culturale che sono in grado di offrire.

Il rischio è quello di venire esclusi sulle rotte future del lusso, di chi è pronto a pagare profumatamente ma pretende in cambio di ricevere il massimo.

Qualcosa che sul suolo Italico appare spesso ancora una chimera, visto il persistere di una visione del turismo di stampo famigliare, fatta di piccole realtà non in grado di competere con i campioni dei circuiti internazionali che invece sanno "accompagnare" con saggezza i nuovi ricchi a spendere al meglio la propria nuova ricchezza.

giovedì 17 giugno 2010

World Cup: Made in China il 90% delle vuvuzelas!!!

I mondiali 2010 saranno ricordati per le Vuvuzelas, la terribile tromba che fa da sottofondo a tutti i matches in corso.

Tutti a domandarsi se sia il caso di stoppare questo inutile "baccano", totalmente avulso alle partite. Ma qualcuno sta facendosi un'altra domanda: che conseguenze avrà nel futuro del football mondiale??

Beh sicuramente saranno importanti se non inquietanti! La terribile potenza ( circa 120 Db) sembra stia creando non pochi problemi ai giocatori  ed addirittura agli spettatori alla televisione che non ne possono più di questo fastidioso sottofondo.

Che questa "moda" non rimarrà comunque confinata ai Mondiali Sud Africani lo evince da un semplice dato:  il 90% delle terribili trombe sono Made in China. E fin qui nulla di male, ma stando ai dati di vendita, si nota come le Vuvuzela, mentre i mondiali sono ancora agli inizi, stanno invadendo il pianeta:

Solo la Ninghai Jiying Plastics Manufacturing Company azienda dello Zhejiang da aprile di quest'anno ne ha prodotte e vendute già un milione di esemplari. Ma ci sono almeno 5 aziende che si contendono questo mercato e tutte nel triangolo Ningbo Zhejiang - Shantou nel Guangdong.

La Guangdong Guangda Toy Company, ha invece dichiarato che per i suoi oltre 20 modelli di vuvuzela  ha ricevuto ordini sono dall'Olanda, Sud Africa, Brasile e Sud Corea..

Il mercato delle Vuvuzelas è stato stimato essere già di oltre 20 Milioni di Dollari e per le aziende cinesi coinvolte è una vera manna, visto che la Ninghai Jiying Plastics ha già fatturato 28 Milioni di Yuan in pochi mesi, quando l'intero fatturato dello scorso anno era stato di solo 18 Milioni di Yuan.

Con un costo che oscilla tra i 3 e 8 dollari con ricavi per i produttori nell'ordine del 5%, le Vuvuzelas, comunque vada il mondiale e al di là delle "farlocchie" dichiarazioni di Blatter che ne collegava (giustificava) le origini agli Zulù, ha sicuramente vinto il proprio mondiale.

E c'è da star sicuri che a breve diverranno anche lo spauracchio e il sottofondo in tutti i futuri campionati nazionali ed internazionali, fino a che non se ne deciderà il bando, per "molestie alla quiete pubblica".

Nel frattempo, la Cina ne ha già fatto l'ennesimo caso di successo commerciale, quasi una rivalsa alla prematura eliminazione delle propria nazionale dalla finale della World Cup.

giovedì 3 giugno 2010

Festa della Repubblica: L'ottimismo Italiano parte da Shanghai.

Shanghai ha celebrato la festa della Repubblica con due intense giornate, ricche di significativi eventi, il tutto a partire dal maestoso evento all'hotel Hilton, divenuto per una sera il centro dell'economia Italiana, vista la presenza in contemporanea sia della comunità d'affari Italiana in Cina, dei vertici di Confindustria impegnati nella missione imprenditoriale iniziata a Chongqing e dei rappresentanti dell'EXPO appena partito a Shanghai.

Una serata realmente particolare, per certi versi unica e toccante, un "ritrovarsi" tra le due anime economiche del paese: di chi ha scelto di vivere lontano dal paese la propria vita e di costruirsi il proprio futuro altrove e di chi invece, lo sta cercando attraverso questa missione e questo lungo viaggio, nella speranza che questo paese lontano, possa aiutare a rilanciare il proprio futuro professionale ed aziendale.

La vera sintesi di quanto è accaduto forse la si ritrova nelle parole del Commissario dell'EXPO Beniamino Quintieri: "tutto sta andando per il meglio!".

Parole che fanno trasparire il coinvolgente ottimismo che nel far east si respira in queste frenetiche giornate, così come la netta sensazione che se e quando gli italiani ci credono veramente e fanno gruppo, come per esempio sta accadendo all'EXPO di Shanghai, nulla diventa impossibile,

Stesso spirito che si ritrova nelle parole di Edoardo Colombo del Ministero del Turismo, che dalla Cina e per la Cina, sta creando le basi di un rilancio del turismo italiano, sperimentando percorsi e soluzioni che possano cambiare il pericoloso trend attuale che ci sta lentamente facendo allontanare dal podio in questo mercato.

Un'innovazione che non si ferma alla declinazione del verbo, ma che cerca di "osare", di coinvolgere e di condividere una nuova via, affinché si arrivi ad un risultato tangibile che crei le premesse per un vero rilancio per il futuro del paese.

Così come "guardando" dentro al discorso ufficiale del Console Generale di Shanghai Roscigno, appare evidente l'indicazione e la sensazione che forse proprio da Shanghai si possa assistere ad un "cambio di passo" di cui l'Italia tutta potrebbe beneficiare e che una sempre più stretta collaborazione tra Italia e Cina, possa portare ad un nuovo rinascimento italiano.

Come citato con trasporto dal Console Generale Roscigno, è dalla riscoperta dei propositi e i valori di un campione del nostro passato, Matteo Ricci, divenuto ormai guida sicura della presenza italiana in Cina, che si potrà assistere ad un "cambio di pelle" del nostro agire, in una riscoperta dei valori fondanti che ci accomunano e che il mondo riconosce essere "Italian"!

Qualcosa che sicuramente non potrà aver lasciato indifferenti i molti illustri ospiti e che ci si augura potrà in futuro ispirare in particolare le "nuove leve" del capitalismo italiano presenti, come il Presidente di Confindustria Marcegaglia e della Fiat John Elkann, che comunque avranno sicuramente colto la volontà di rivincita che in sala si respirava, quella di una prima linea che quotidianamente, lontano dall'Italia, agisce guardando al futuro senza troppi tentennamenti, forte solo del proprio convinto "think Italian".

Questo sembra essere quindi il vero "regalo" di Shanghai ai quasi 600 imprenditori giunti in missione in Cina, qualcosa che potranno riportare in Italia con loro, affinché possa diventare la base fondante di un contagioso ritrovato ottimismo che possa contribuire a "costruire", rilanciare, innovare il modo di porsi e proporsi a livello internazionale del paese. 

Sarebbe un ottima medicina, per riuscire ad affrontare, da vincenti, le sfide di un presente non facile e a non subire l'incerto futuro, per poter delineare con maggiore convinzione le linee concrete di sviluppo del paese.

La due giorni di festeggiamenti dopo le cerimonie ufficiali della mattinata, ha poi trovato il suo apice nel memorabile concerto di Ennio Morricone alla Red Hall all'interno dell'EXPO.

Un concerto toccante, con ben 3 standing ovations e relativi Bis, per uno dei nostri campioni che hanno saputo esportare il nostro genio nel mondo, utilizzando solo la forza delle emozioni musicali, spesso diventate ben più importanti delle stesse immagini Hollywoodiane a cui facevano da commento e sottofondo.

Morricone, ormai di casa in Cina dopo i concerti dello scorso anno, sta diventando da queste parti un punto di riferimento importante per la nascente industria cinematografica, perchè maestro incofondibile nell'uso sapiente dei singoli strumenti, delle voci e nella creazione di atmosfere ed immagini sonore senza tempo, che anche come emerso nelle interviste fatte dalle televisioni cinesi, sono risultate comprensibili anche al folto pubblico cinese presente, che magari non aveva mai visto il film di cui erano colonna sonora, ma che nonostante tutto è riuscito comunque a percepirne le emozioni connesse,

In un paese musicalmente caratterizzato da un'opera fatta di allusioni, parole, gesti ma soprattutto di suoni ancestrali, sempre più contaminato dalla nostra opera, fatta invece di emozioni sonore, ieri l'immagine del coro cinese di ben 80 componenti che ha affiancato l'orchestra italiana diretta da Morricone, è sembrata quasi una metafora della possibile collaborazione che si può instaurare tra i due popoli anche nella costruzione del proprio futuro e degli incredibili risultati che si possono realizzare assieme.

Un Morricone che all'uscita dal camerino è stato letteralmente assalito da molti degli spettatori cinesi presenti nella loro corsa all'autografo, ai quali il maestro si è prestato, firmando di tutto, dalle copertine dei suoi dischi, ai biglietti d'ingresso, al programma della serata, il tutto condito da una battuta tutta romana e un largo sorriso "...che ora vogliamo fare?"

Una festa della Repubblica a Shanghai quindi sicuramente speciale, che come tipico da queste parti, ha guardato al futuro, andando oltre le mere celebrazioni ufficiali, divenendo un momento di reciproca comprensione, anche tra connazionali tra loro lontani ma in questa giornata vicini e che da Shanghai hanno voluto lanciare un messaggio costruttivo, frutto di una prospettiva diversa, carico di ottimismo e positività, che ora si spera arrivi in Italia al ritorno della delegazione e possa contagiare il paese, per aiutare l'Italia a continuare ad essere quello che è nell'immaginario della maggioranza dei cinesi: un esempio da seguire, un esempio da imitare, un esempio da rispettare.

Prova ne sia che il Padiglione italiano all'EXPO sia uno dei più visitati, sicuramente il più "toccato", il più emozionalmente vicino al desiderio di cambiamento che i cinesi stanno realizzando e che dopo aver toccato il "cielo" con i loro incredibili grattacieli, stanno adesso cercando nuove vie per il proprio sviluppo che possa valorizzare il proprio passato, le proprie radici, in un percorso che spesso vede proprio nell'Italia il proprio alter ego e compagno di viaggio secolare, il tutto ora proiettato al futuro.


L'autografo di Ennio Morricone!!

mercoledì 2 giugno 2010

Festa della Repubblica a Shanghai...

Da ieri a Shanghai sono iniziate le celebrazioni della Festa della Repubblica con l'evento ufficiale alla presenza dell'Ambasciatore Sessa, il Console Generale Roscigno, il Ministro Sacconi a capo della delegazione di Confindustria guidata dalla Marcegaglia. Un'occasione di'ncontro con gli amici di passaggio proprio con questa delegazione e il ritrovarsi con altri di passaggio a Shanghai...

Oggi la parte spettacolare al Padiglione dell'EXPO con l'apice del concerto di Ennio Morricone, l'orchestra di Roma e 80 coristi cinesi.... da non perdere ( e non lo perderemo ;)...
Buon 2 giugno a tutti!!!