mercoledì 28 maggio 2008

Giornata storica! Cina e Taiwan: incontro ufficiale

Oggi è una giornata storica nel processo di normalizzazione e di definizione di possibili azioni future tra Cina e Taiwan.

L'incontro è ufficiale tra i vertici dei due partiti politici al governo, rappresenta una decisa apertura dopo le ultime elezioni presidenziali che, nel codice cinese ( e Taiwanese) intende offrire pubblicamente un segnale di reciproca apertura sul quale lavorare in futuro.

Ne seguiremo gli sviluppi, ma c'è da star sicuri di una cosa: i cinesi, anche e soprattutto dopo le ultime disgrazie, si sentono, giorno dopo giorno, più uniti, anche a Taiwan.

martedì 27 maggio 2008

Lago naturale (Post terremoto)



Il terremoto fa paura perchè distrugge ciò che l'uomo costruisce.
Ma i suoi effetti naturali, post scossa, possono esserlo di più.

Ora si corre contro il tempo per "aprire" una via al lago naturale, creatosi proprio sopra una delle città dell'epicentro e che rischia di essere spazzata via se il lago tracimasse.

Parole (Molto) pericolose!

Tra le cose indispensabili da mettere in valigia prima di intraprendere un viaggio, ovunque si vada, sicuramente un buon frasario di base risulta fondamentale.

Oltre alla versione cartacea, ora ne esistono molte elettroniche che addirittura permettono, attraverso le voci digitali, di far “sentire” quanto si intende dire, oppure far scrivere al vostro interlocutore la sua frase, così che possa essere tradotta in una lingua a voi comprensibile.

In Cina strumenti del genere sono indispensabili, sia perché non è ancora diffuso l’inglese ma soprattutto perchè il cinese difficilmente permette la comprensione per così dire trasversale od onomatopeica, possibile invece tra lingue di radice comune, come quelle occidentali.

Per cui con i cinesi “o è bianco o è nero”: o ci si fa capire o nisba!!

Quindi non appena giunti a destinazione, non si potrà fare a meno di cercare di usare, con entusiasmo, questi nuovi indispensabili compagni di viaggio, anche nelle più semplici situazioni, nel tentativo di farsi comprendere dall’interlocutore del momento e attivare lo scambio culturale desiderato da tempo.

Ma cosa risponderete se un cinese vi dovesse dirvi “Wangba dan!”?

Letteralmente significa “Uova di tartaruga!”.

Ovviamente rimarrete un pelo sbigottiti, ma proprio a causa di questo scambio culturale in atto, penserete subito che il vostro interlocutore stia parlandovi di qualche strana ricetta cinese, fatta appunto di “Uova di tartaruga!”.

Se poi continuasse con un sonoro “Ben dan!”, sareste ancora più convinti che la cucina sia il luogo dello scambio culturale appena iniziato, solo che il traduttore comincerebbe a dare per così dire, risposte “ambigue”.

Così quando, avvicinandovi ad un cinese per chiedere una informazione, vi doveste sentire rispondere “Qu ni de!” non credete al vostro traduttore automatico che vi dirà diplomaticamente “Vai in quel posto!”.

Il vostro interlocutore non vi sta infatti “amorevolmente” dandovi alcuna indicazione di carattere turistico.

Se poi insistendo nell’avere una direzione, vi dovesse scandire un bel “Cao ni!”, il suggerimento non è di provare neppure a tradurlo, ne di ripeterlo nel tentativo di tradurlo, per non sentirsi arrivare anche il seguito della frase “Cao ni ma!”.

La conferma che tutte queste frasi non sono da “dizionario” classico o da scuola di lingua tradizionale, l’avrete dal vostro amico / accompagnatore cinese, che si sforzerà in tutti i modi di non tradurle e passare oltre, atteggiamento tipico cinese quando qualcosa sanno possa offendervi o mancarvi di rispetto.

E mentre in altre situazioni, questa attenzione apparirà ai vostri occhi eccessiva, in questi casi sarà quanto mai adeguata.

La ragione?

Beh, senza rendervene conto, avrete partecipato alla prima lezione pratica del “frasario da strada base”, tipico di qualsiasi cultura, mai presente in nessun dizionario o lezione di lingua ufficiale, insegnabile solo “by experiences!!”

Ebbene si, anche i cinesi, dietro i loro sorrisi possono colpire duro a parole e quindi le famose “uova di tartaruga”, non sono affatto un piatto prelibato che vi stanno suggerendo, ma al contrario vi è stato appena dato del “bastardo!”.

Stesso discorso per le uova successive , dove vi sarete presi dell’imbecille.

Ma al “Cao ni”, forse fareste bene a fare come suggeriva Dante nelle Divina Commedia, “ non ti curar di loro, ma guarda e passa”, dato che la provocazione, molto all’americana, letteralmente “Fuck you”, potrebbe avere un seguito con riferimenti espliciti che coinvolgono anche la vostra mamma.
E allora, come in molti film è stato immortalato il famoso “non toccar mi mamma!, la vostra vacanza potrebbe prendere una piega ben diversa, per quanto riguarda gli scambi culturali tra Italia e Cina, come non avreste auspicato al momento della vostra partenza.

Doveroso è però avvisare i nostri “amici” cinesi che forse campioni del “settore” siamo proprio noi italiani, complice la nostra lingua e i nostri coloriti dialetti, ritenuti da molti stranieri, molto musicali e melodiosi, fatto che finisce per far ascoltare con affascinato trasporto il classico “grido di battaglia” della nostra capitale “va’ mmorì ammazzato!” o peggio “vàttel’ a pijà ‘n der culo”( e tante altre!), frasi che sul frasario o traduttore digitale in dotazione del malcapitato turista farebbero solo BIP, BIP!!

Buona Cina cari “Lao wai”… (ops… letteralmente “straniero”, ma è usato in maniera “negativa / dispregiativa” quando viene rivolto allo straniero di turno. Quindi se potete rispondete, in Cinese, qualsiasi cosa, per far capire che avete capito. Li lascerete di sasso!).

mercoledì 21 maggio 2008

Internet Cinese in Lutto,


Da quando lunedì scorso il paese ha iniziato la sua 3 giorni di veglia e commemorazione per i morti del terremoto, i siti cinesi sono tutti in lutto.

Come segno tangibile di partecipazione, sono tutti in bianco e nero e tutte le immagini, loghi e contenuti, sono stati rigorosamente privati di qualsiasi colore.

Ad esempio Baidu, il logo è totalmente in bianco e nero ma non solo, se lo si clicca, apre una pagina interamente dedicata ai fatti nello Sichuan.

Stesso discorso per China Telecom; Alibaba, Yahoo China, Google China, Lenovo, Sina, Sohu, Anjia e tutti i siti delle maggiori aziende cinesi, hanno i propri siti internet in bianco e dedicati alle vittime dello Sichuan!.

Internet in Cina è quindi in lutto e partecipa, a modo suo, al dolore che sta unendo tutti i cinesi in queste ore difficili.

Ma non solo, anche sulle televisioni cinesi sono stati banditi i film e gli spettacoli di intrattenimento e in questi giorni è un susseguirsi di informazione sui fatti legati al terremoto o di notiziari totalmente dedicati ad informare su quanto accaduto o sulle attività di soccorso di queste ore.

Nelle città tutti gli spettacoli di intrattenimento e gli eventi pubblici sono stati annullati, come si sapeva ma la partecipazione è totale, incondizionata, senza riserve: il divertimento è bandito in questi giorni di dolore.

Un fatto veramente senza precedenti al mondo, un fatto che ancora conferma il grado di reazione unitaria e di unità del popolo cinese, che di fronte alle avversità reagisce di slancio per superarle, tutti assieme e in maniera convinta, sorretti da una grande condivisa motivazione

Qualcosa dalle nostre parti difficilmente immaginabile che stupisce e tocca nel profondo.

Una partecipazione autentica e genuina. Un modo molto speciale per “elaborare”, tutti assieme, un dolore che ha toccato nel profondo ogni singolo cinese, come mai nella sua storia moderna di questo paese.

Detto questo un commento: ancora ad oggi, a parte gli ammirevoli sforzi del nostro Ambasciatore Sessa in Cina a Chengdu e l’invio di 270 tende nell’area, il nostro governo non ha presentato le proprie condoglianze ufficiali presso una delle rappresentanze diplomatiche cinesi, cosa del resto fatta nei giorni scorsi dal presidente degli Stati Uniti Bush, da quello Francese Sarkozy e anche lo stesso Consiglio dell’ONU e il suo segretario Ban Ki-Moon.

Un assenza di “tatto” diplomatico, rispetto ad una incredibile tragedia umana che anche se apparentemente lontana, non può lasciarci indifferenti, anche e soprattutto a livello istituzionale, un modo concreto per unirci al dolore dei cinesi e manifestare il nostro rispetto alle migliaia di vittime in queste ore difficili.

lunedì 19 maggio 2008

Il terremoto orgogliosamente “interattivo”.

Tutta la Cina alle 14.28 di oggi, si è fermata per tre minuti per commemorare le proprie decine di migliaia di morti, provocati dal più terribile terremoto della propria storia.

Tre minuti impressionanti, per intensità ed unità in tutta la Cina, dove alle sirene ufficiali, si sono associati i clacson di auto, bus, camion e treni su tutte le strade cinesi.
Un fatto unico, che dimostra quanto profondamente questo terribile evento entrerà nella storia delle Cina moderna e nelle memorie di tutti i cinesi.

Tre minuti seguiti da un altrettanto intenso “China Jia You”, l’urlo che si lancia allo stadio per sostenere la propria squadra del cuore nei momenti difficili.

Quanto accaduto oggi, è un evento unico nella storia cinese, mai il popolo cinese si è ritrovato nelle strade per manifestare tutto assieme, nello stesso momento, il proprio cordoglio ed “urlare” il proprio amore per il proprio paese.

E’ stato come se in questi lunghi 3 minuti, i cinesi potessero finalmente “scaricare” tutta la tensione emotiva accumulata in questa settimana e questo suono “urlato” rappresentasse il dolore profondo che accomuna tutti loro.

Dalla lettura dei giornali italiani non appare evidente la “portata” del terremoto che ha colpito la Cina lunedì scorso, oltre alle quotidiane cifre dei morti.

Bene, per essere chiari l’area colpita è di oltre 100.000 Km quadrati. E’ come se un terzo della penisola italiana fosse stata colpita da un terremoto di magnitudo 8 o se preferite tutto il Portogallo o tutta la Sud Corea. Gli effetti distruttivi del terremoto hanno colpito qualcosa come 23 milioni di abitanti, un terzo della popolazione italiana!!

Una vera catastrofe naturale!!.

Insomma il (Super) terremoto, al 2° posto nella speciale classifica” dei peggiori terremoti del 21 secolo, in Cina è stato di una dimensione Continentale.

Non stupisce quindi che da lunedì scorso, per i cinesi sia iniziata quella che chiamano “battaglia” verso la normalità, una tragedia attorno alla quale, la Cina si è ritrovata unita a tutti i livelli, in uno slancio di solidarietà umana ma anche e soprattutto di spirito di “corpo”, di un profondo rinvigorito orgoglio di essere cinesi, che ha contagiato tutti i livelli della società.

Dalle storie che i media cinesi trasmettono, in evidenza sono gli atti eroici dei propri militari, poliziotti, medici e volontari e i miracolosi salvataggi anche a 150 ore dal sisma, ma soprattutto gli atti di profonda solidarietà di queste ore, come quello della poliziotta che avendo partorito da poco, non ha esitato ad allattare alcuni neonati, sopravvissuti ai propri genitori rimasti sotto le macerie.

Condividere, partecipare tutti uniti, sembrano essere le parole d’ordine che animano tutti i cinesi.

La tragedia ha attivato una profonda reazione a livello nazionale ma anche internazionale, tanto che proprio in questa occasione e per la prima volta, un volo da Taiwan è giunto all’aeroporto di Chengdu, superando tutte le difficoltà politiche e le “distanze” di questi anni, che di fatto non consentono collegamenti diretti tra Taiwan e Cina se non in occasione di festività particolari.

Ma la cosa che colpisce di più, è l’incredibile mole di informazioni che quotidianamente vengono rese disponibili sui diversi media cinesi, tanto che sulle tv è possibile vedere mappe interattive e satellitari delle diverse località colpite in presa diretta, così come le spiegazioni sulle dinamiche che hanno provocato la distruzione di intere città montane.

Attraverso questi aggiornamenti aerei, è oggettivamente possibile valutare con precisione i danni che le terribili scosse hanno causato ma anche osservare come le montagne, sbriciolatesi per la violenza delle scosse, abbiano distrutto interi paesi, tutte le linee di comunicazione e molte infrastrutture fondamentali.

Ma in questi aggiornamenti si nota come la situazione sia ancora lontano dall’essere normalizzata. Infatti le scosse di assestamento continuano a susseguirsi come quella di stamattina di magnitudo 6 Richter, dove le montagne scaricano pericolosamente detriti, tanto da essere descritte come “fumanti” .

Questo evolversi della situazione preoccupa non poco, anche e soprattutto per molte infrastrutture fondamentali che apparentemente sembrano passate indenni dalla grande scossa di lunedì scorso. Occorre ora verificarne a fondo le reali condizioni di stabilità, in particolare per quanto riguarda i circa 400 dighe o bacini idrici, fondamentali anche per continuare ad approvvigionare sia i sopravvissuti che l’esercito di soccorritori giunti nella zona.

Così come gli impianti nucleari presenti nella zona che il governo ha informato essere integri e in condizioni di sicurezza.

Ora la nuova priorità è evitare il diffondersi di pericolose epidemie e pertanto sono partite le operazioni di disinfettazione nelle diverse aree colpite.

In parallelo sono però anche iniziate le indagini ufficiali, relativamente ai tragici fatti che hanno colpito l’opinione pubblica cinese ed internazionale, quali il crollo di qualcosa come 6.898 scuole.

Dai primi riscontri, si sono già riscontrate violazioni nelle disposizioni ministeriali in materia di norme antisismiche, come ad esempio la disposizione che gli edifici scolastici non dovessero superare i 5 piani o quella relativa ai materiali di costruzioni dei tetti e delle infrastrutture.

Quanto accaduto avrà ripercussioni a livello Nazionale soprattutto visto l’impegno diretto, personalmente espresso dai vertici governativi in queste ore.

In particolare l’incredibile tempismo nell’intervento del Premier Cinese Wen Jiabao, che in poche ore è giunto sull’epicentro del terremoto, spronando i soldati a superare tutte le difficoltà causate dai danni per arrivarci, seguito a breve da una forza di intervento militare di oltre 150.000 unità, ha sicuramente contribuito a mantenere alto il morale nel momento dell’impatto e a dare il via alla corsa contro il tempo, dove tutti i cinesi si sono sentiti “toccati” nel profondo del proprio animo ed uniti nel contribuire come potevano.

In queste ore sono arrivati i primi gruppi internazionali di professionisti da tutto il mondo come quelli dalla Sud Corea, Giappone, Russia e Singapore, ulteriori gocce nel mare degli interventi attivati in risposta all’immane tragedia, dalla quale la Cina farà tesoro per il proprio futuro, fatto anche di “prove” come quella terribile di queste ore.

Ora la Cina ha iniziato il proprio 3 giorni di lutto nazionale annullando tutte le attività ricreative, compreso il tour della torcia olimpica.
Un momento di riflessione profondo, per finalmente poter elaborare la tragedia che direttamente o indirettamente ha colpito tutti i cinesi.

martedì 13 maggio 2008

Terremoto in Cina: Updates

Apocalissi nello Sichuan (oltre 12.000 morti - 60.000 dispersi)

Le luci dell’alba stanno fornendo un quadro più dettagliato di quanto accaduto nello Sichuan ieri pomeriggio.

Dalle primissime immagini che finalmente stanno giungendo dalle zone dell’epicentro si comincia a comprendere quanto devastante è stato questo terremoto e il livello dei danni che ha provocato.

E’ come se una grossa bomba fosse caduta in questa area distruggendo tutto e tutti.

Quello che fa impressione, sono le montagne e le colline che si sono letteralmente sbriciolate a valle, distruggendo strade, case, linee elettriche ed idriche, uccidendo migliaia di cinesi.

Fino ad ora il conto del morti ha superato le 10.000 vittime, ma vista la portata delle devastazioni, l’ampiezza dell’area colpita e impossibilità di raggiungere ancora molte delle località colpite, fanno pensare che sia del tutto provvisorio.

Le tv cinesi (vedi immagini) stanno trasmettendo le immagini di alcuni luoghi colpiti e nonostante le devastazioni a cui si assiste sono ancora di zone “lontane” dall’epicentro, in quanto non sono ancora riuscite ad arrivarvi a causa delle devastazioni prodotte.

Da ieri è in corso una gigantesca mobilitazione e una corsa contro il tempo che vede protagonista l’esercito, che da queste parti ha anche funzioni di "protezione civile" e che ha avuto l’ordine dal Premier Cinese di arrivare, ad ogni costo, anche a piedi!!!, nelle aree più colpite e ancora non raggiunte.

Il primo obbiettivo che ai militari è stato assegnato è quello di liberare le strade dalle enormi pietre che le hanno interrotte.

Acqua, luce e gas sono interrotti. Questo crea forte preoccupazione, anche perché il terremoto ha letteralmente sradicato dalle fondamenta qualunque strutture umana in una area tra le più povere del paese.

A peggiorare la situazione dei soccorritori, nel disperato tentativo di liberare le migliaia di cinesi ancora sotto le macerie, ci si è messo il tempo e le continue piogge di queste ore.

Le previsioni meteo per i prossimi giorni non sono migliori, anzi, sono annunciate piogge torrenziali, che certo non aiuteranno a risolvere le già precarie condizioni in cui da ieri vivono migliaia di cinesi, che ancora non sanno se la propria casa sarà o meno abitabile a causa dei danni.








Altri video televisioni cinesi:


















lunedì 12 maggio 2008

Terremoto in Cina : in attesa di notizie

Quanto accaduto oggi in Cina è ancora da comprendere veramente nella sua reale gravità.
L’impressione è che le cifre che circolano siano tutt’altro che definitive, vista l’area nella quale tutto è accaduto, ancora difficile da raggiungere per i danni ricevuti.

Certo è che più o meno tutta la Cina è stata colpita dal più forte terremoto della storia, della stessa intensità che colpì il paese nel 1976: 7.8 gradi della scala Richter.

Le notizie che arrivano a Shanghai sono ancora frammentarie.e anche i dispacci televisivi sembrano essere in attesa di aggiornamenti di uno scenario complessivo tutt’altro che chiaro.

Dopo l’emergenza neve di pochi mesi fa, ora la Cina sta preparandosi ad affrontare un'altra catastrofe naturale.

La dicono lunga le priorità indicate dal primo ministro cinese, Wen Jiabao, in viaggio verso il luogo del disastro: ripristinare elettricità, acqua e comunicazioni.

Il problema adesso è comprendere fino in fondo come si sono comportate le costruzioni e i grattacieli dell’area colpita sperando che rimanga isolato, lo sfortunato caso della scuola che ha intrappolato i suoi 900 studenti. Ma è ancora troppo presto per dirlo con certezza, troppo vasta l’area colpita e troppi i problemi di comunicazione affinché le notizie arrivino tempestivamente.

Il paese ha vissuto con preoccupazione ma in maniera ordinata l’evento naturale che l’ha colpita.
In particolare a Shanghai, nonostante la distanza dall’epicentro, il terremoto è stato sentito distintamente anche se di un ordine di grandezza inferiore.

Surreale è stato il fuggi fuggi comunque ordinato da tutti i grattacieli della città e l’attesa per strada a cui si è assistito oggi. Nessuna scena di panico.
Personalmente, nel momento del terremoto, ero in prossimità del metrò. Le strutture di tutte la città non sembrano aver subito alcun danno evidente e tutto ha continuato a funzionare in maniera regolare.

Il problema adesso è capire veramente sia andata e a sentire le parole del primo ministro in viaggio verso il luogo del sisma, il paese si sta preparando al peggio e dai sui vertici sarà ancora una volta chiamato ad una “reazione” unitaria di tutte le sue strutture governative, nazionali e locali.

Speriamo però che stavolta, tali dichiarazioni, siano un comprensibile eccesso di zelo del Primo Ministro cinese e non invece un monito preparatorio ad una devastazione ancora tutta da scoprire.

giovedì 8 maggio 2008

Lo “Spirito Olimpico” è arrivato sul tetto del mondo.

Oggi la torcia Olimpica, messaggera dello “spirito olimpico”, nel suo viaggiare per il pianeta, è arrivata per la prima volta sul tetto del mondo in Tibet.

Sugli 8848 metri del monte Qomolangma, il nome originale Tibetano di quello che noi chiamiamo Everest e che letteralmente significa “la dea madre della terra”, si è svolta una tappa epica della storia sportiva umana, viste le difficoltà ambientali in cui si è svolta, un momento condiviso in diretta sui canali nazionali cinesi e sui circuiti televisivi internazionali olimpici.

Alla storia, quale ultimo tedoforo, passerà l’alpinista tibetana Cering Wangmo, la più giovane tedofora di questa impresa sul tetto del mondo, così come il gruppo interetnico cinese protagonista dell’impresa, dove ben 22 dei 31 componenti erano di etnia tibetana.

L’ascensione alla vetta della torcia è iniziata alle 3 di mattina (le 21 ora italiana) attraverso il versante tibetano dello Qomolangma ( Everest), per concludersi senza problemi in vetta alle 9,18 (le 3 Italiane).

La scienza, lo sport e l’alpinismo, quello vero, fatto di abnegazione e sacrificio, si sono fusi per realizzare quello che poteva apparire per molti quasi un sogno irrealizzabile.

Da un paio di giorni le televisioni cinesi preparavano l’evento odierno e nell’attesa delle condizioni meteorologiche adatte, erano già partite le dirette dal Tibet al campo base della spedizione olimpica, dirette nelle quali, non con qualche difficoltà per i giornalisti, vista l’altitudine alla quale operavano, venivano illustrati gli elementi e le insidie di questa autentica sfida, ai limiti delle capacità umane.

Si sono così succeduti alpinisti, scienziati e giornalisti per spiegare come ci si era preparati, quali difficoltà si erano incontrate e quali soluzioni erano state trovate per quella che, in certi momenti, è assomigliata quasi una missione spaziale su un altro pianeta.

Va sottolineato come nulla è stato lasciato al caso, tanto che sia la torcia che il carburante utilizzati, sono stati infatti sviluppati specificatamente per poter funzionare alle alte quote e alle condizioni climatiche estreme, quali quelle incontrate in questa sfida.

Ma l’evento di oggi è stato “affascinante” anche per un altro motivo: il muoversi lento e cadenzato che avevano questi uomini e donne nell’arrivare in vetta, protetti dalle speciali tute e sotto le maschere per l’ossigeno, ha dato al gesto realizzato oggi, un senso realmente unico, universale.

Agli oltre 8800 metri dove la torcia olimpica è stata portata, non esiste alcuna differenza, nessuna barriera razziale, etnica o di pensiero, lassù, di fronte alla natura e alla sua incredibile forza, si è tutti uguali, qualcosa di cui bisognerebbe ricordarsi più spesso, per poter vedere con occhi diversi le ragioni e le motivazioni alla base dei molti, troppi “conflitti umani” in corso.